András è un giovane ungherese dalla vita sfortunata e difficile. Cresciuto in un orfanotrofio, viene in seguito espulso dal conservatorio, dove era entrato per imparare a suonare il violino. Assunto come infermiere presso un ospedale psichiatrico, viene licenziato a causa dei suoi problemi con l’alcol. Intanto gli nasce un figlio, avuto da una donna che non ama e alla quale deve versare, ogni mese, un notevole importo in alimenti. Dopo aver cambiato lavoro e aver sposato una sua collega, András è convinto di aver finalmente trovato la felicità. Purtroppo, di lì a poco, il suo migliore amico morirà, ed anche il matrimonio andrà rapidamente incontro al fallimento.
Outsider è l’uomo che vive in primo piano, mantenendo il resto dell’universo sullo sfondo, a fare da variegato contrappunto alla sua personale interpretazione della vita. La sua ribellione è solo la posizione di chi rivendica la propria libertà di soffrire, di reagire a proprio modo alla sfortuna e all’incomprensione del mondo circostante. La sua rivolta è intrinseca, perché diretta… leggi tutto
Film con qualche passaggio assai triste ma alla fine come Pellicola puo' essere anche digerita (seppur non di facile assimilazione) ; bravi gli Attori.voto.6.5. leggi tutto
Un Bela Tarr degli inizi che si apre al colore, seppur livido e quasi impercettibile, e che, con taglio rigoroso e documentaristico che rifugge ogni ricostruzione d'atmosfera - segno costante e grandioso, personale ed ormai imprescindibile della sua ultima magnifica produzione – ci introduce nella vita complicata e a dr poco travagliata di un giovane di talento, ma perseguitato da una…
Film con qualche passaggio assai triste ma alla fine come Pellicola puo' essere anche digerita (seppur non di facile assimilazione) ; bravi gli Attori.voto.6.5.
Psicopatologia del dialogo, di qualunque dialogo, da quello detto in un bar a quello detto con la propria donna nella camera da letto, da quello che si isola dal mondo circostante a quello che cerca di scavalcare il 'rumore' della musica in una sala da ballo. Il primo cinema di Béla Tarr è svelto, veloce, sta tra i corpi stravaccati dell'underground e la recitazione che sembra improvvisazione…
Outsider è l’uomo che vive in primo piano, mantenendo il resto dell’universo sullo sfondo, a fare da variegato contrappunto alla sua personale interpretazione della vita. La sua ribellione è solo la posizione di chi rivendica la propria libertà di soffrire, di reagire a proprio modo alla sfortuna e all’incomprensione del mondo circostante. La sua rivolta è intrinseca, perché diretta…
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