Regia di Ken Loach vedi scheda film
Il giovane sbandato scozzese Robbie scampa per un soffio la galera e decide di rigare dritto per amore della fidanzata Leonie e del neonato figlio Luke. Con il disinteressato supporto del suo supervisore Harry, il ragazzo si appassiona alla degustazione di whisky e, forte delle conoscenze acquisite, escogita un piano per rubare un prezioso liquore, coinvolgendo tre squinternati amici. Sarà la giusta occasione per cambiare vita?
Una certa tendenza al "bipolarismo cinematografico", Ken Loach l'ha sempre palesata, fin dai tempi della Canzone di Carla o di My Name Is Joe, ma il caso de La Parte Degli Angeli è davvero clamoroso: il film inizia in maniera tesa e drammatica, nella migliore tradizione della magnifica Trilogia Proletaria degli anni 90 del regista inglese e poi, improvvisamente ed imponderabilmente, si trasforma in una commedia buonista, picaresca e francamente improbabile. Magari il problema è mio, che ad ogni pellicola di Loach inconsciamente spero nel ritorno dell'indimenticabile intensità di Ladybird Ladybird, ma trovo questa schizofrenia piuttosto disorientante. Perché non seguire coerentemente la strada del dramma (o della commedia) dai titoli di testa a quelli di coda?
Buono il cast di volti sconosciuti, ma molto espressivi e funzionali al realismo dell'ambientazione.
Un'operina graziosa, ma siamo piuttosto lontani dalle migliori prove dell'Autore (la maiuscola non è un refuso): 6/10.
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