Regia di Ken Loach vedi scheda film
Ken The Red non ne indovinava più uno almeno da "Sweet Sixteen", 2002. Con questo torna a un buon livello. Ancora la Scozia, ancora una storia di ragazzi difficili, che hanno solo bisogno di un'opportunità, e visto che con una cicatrice col volto, la società ti rifiuta, se la creano da loro. Bello, soprattutto nella prima parte, con quegli scatti nervosi a cui il cinema di Loach ci ha abituato, ma molle nella seconda, che prepara a un finale positivo e pieno di speranza. Insomma, l'età lo ha un po' ammorbidito, il suo cinema, ora, si avvicina all'ultimo Mike Leigh o agli ultimi Dardenne. Forse va bene così, forse c'è bisogno che anche il cinema duro e puro dìa qualche risposta positiva, in tempi in cui "piovono pietre". Però, Ken, vent'anni fa, era un'altra cosa. Inascoltabile, in italiano.
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