Regia di Martin McDonagh vedi scheda film
Lì dove finisce la storia, comincia il film; e il film lo si scrive, lo si racconta e lo si vive contemporaneamente.
I quattro protagonisti: lo sceneggiatore alcoolizzato Marty, il cui script per il nuovo film sembra essersi irrimediabilmente bloccato; Billy, l'amico strambo, ex-attore ora rapitore di cani di cui chiedere il riscatto, che lavora con il pio Hans come socio; mentre c'è il gangster Charlie, il proprietario dell'ultima cagnolina rapita da Billy, che farà di tutto per vendicarsi.
Ora bisognerà solo vedere se il film che Marty finalmente scrive si svolgerà come lui vorrebbe...
Tra le influenze di tipo Tarantiniano e qualche cenno a Spike Jonze (insomma un mix fra Pulp Fiction e Il ladro di orchidee), McDonagh va avanti sulla strada di intrecciare scene d'azione, anche splatter, satira finissima e conflitti interpersonali, con un gusto surreale per cui si resta sempre sopra le righe.
Solo che a un certo punto la storia si incarta su se stessa e sembra perdere efficienza narrativa, pur dovendo riconoscere al Regista la determinazione a raccontare cose e personaggi in una maniera originale, per certi versi inedita, lasciando alla fine un retrogusto un po' amaro dopo il succulento gustosissimo inizio.
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