Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
Capolavoro di Kim Ki Duk, un film girato in un periodo particolare della sua vita, molti non lo hanno apprezzato ma io ho trovato questo film a dir poco fantastico, per i suoi contenuti e per come è stato girato.
Ci sono state altre occasioni in cui ho parlato del cinema di Kim Ki Duk, maestro indiscusso del cinema Coreano. Le sue opere delicate ed estreme per certi versi hanno sempre catturato l'attenzione di tutti gli amanti del cinema d'autore.
Ai tempi di questo "Amen" Duk stava attraversando un periodo molto praticolare della sua vita, infatti se non sbaglio era uscito un documentario che era anche una sorta di auto-confessione sulla sua depressione e sulla sua scarsa voglia di vivere, depressione che lo ha portato a ben quattro anni di silenzio artistico.
Torna con questo "Amen" e secondo me firma una delle sue opere migliori. Un piccolo capolavoro a mio modesto parere.
Prima di tutto in "Amen" c'è un pò tutto il cinema di Kim Ki Duk, c'è la sofferenza, c'è il silenzio, ci sono gli sguardi che sono un pò l'essenza dell'opera del regista.
Qualcuno si domandava se era possibile fare un film con sue due attori, in questo caso un'attrice e un attore, beh...lo ha fatto anche Polanski con "Venere in pelliccia"...certo che si può fare, e se sei un genio del cinema come Polanksi o Duk ci puoi fare perfino un capolavoro.
"Amen" è un film disperato, un film di una vita che vaga alla ricerca di qualcosa che solo apparentemente non c'è...ma che invece è sempre vicino, sempre pronto ad aiutare.
Incredibile che il violentatore che vedremo all'inizio della pellicola, che appunto andrà a violentare la protagonista in realtà non è malvagio e non potremo quasi definirlo un "violentatore".
Infatti lui farà rimanere gravida la protagonista e da lì avrà cura di lei nel suo vagare disperato.
E' assai probabile che l'uomo con la maschera antigas (il violentatore) sia in realtà il fidanzato che la protagonista cerca, avremo modo di capirlo, sopratutto nel finale, certo Duk non ci da nessuna certezza, ma sicuramente l'intuizione che avremo è quella.
Più che altro c'è da chiedersi perchè alla fine lei prenderà il posto del suo presunto fidanzato ? Mettendosi in tenuta militare e prendendo la maschera antigas del violentatore che gli ha poggiato sulla strada ?
Forse perchè nella protagonista è scattata l'idea di girare il mondo come il suo presunto fidanzato, abbandonarsi alla presenza e alla assenza, fino al momento del parto...lei vagherà nel mondo...trovando chissà chi o chissà cosa.
E' un film girato praticamente in modo amatoriale si può dire, ma che nella sua amatorialità trova un realismo sconcertante, è un film che ti immobilizza e che ti appassiona dall'inizio alla fine, un dramma che si tinge perfino di giallo.
E a parte lo stile scelto volutamente da Duk, in ogni caso lo stile è inconfondibile, ancora una volta tornano le magnifiche inquadrature alla opere d'arte, una caratteristica molto ricorrente nel suo cinema, basta vedere film come "Time" per rendersi conto di quanto in realtà Duk ami l'arte.
Poi bisogna dire che è un film che vive di sguardi e di non sguardi più che di parole, tutte le tantissime persone che affollano le città visitate dalla protagonista sembrano essere quasi dei fantasmi...che non si accorgono che ci sono due soggetti in fuga tra loro, uno con una maschera l'altra senza scarpe e senza niente che vaga nel nulla...e nessuno ne ha cura.
In un mondo dove nessuna persona rispettabile e apparentemente normale ha cura di te...ecco che interviene chi apparentemente non è normale, corazzato di tuta militare e maschera antigas, che prega per far si che l'atto sessuale peccaminoso in quanto lei dormiva e non era consenziente diventi atto d'amore, in quanto il frutto sarà una bellissima creatura di Dio che la ragazza presto darà alla luce.
Un film bellissimo, delicato e potente, un capolavoro strordinario di un vero autore del cinema orientale.
Amanti del cinema "Amen" è un film corto, un'ora e qualcosa...ma è un capolavoro che va visto secondo per secondo, assolutamente da non perdere per chi ama il cinema d'autore.
ClintZone
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