Regia di Armando Crispino vedi scheda film
Se non è questo un lavoro onesto... Sull'onda del successo di Frankenstein junior di Mel Brooks, ecco arrivare un titolo programmatico: Frankenstein all'italiana, manifesto delle intenzioni della pellicola diretta dal non eccelso Crispino. Corna, accoppiamenti falliti, personaggi mattocchi che si rincorrono in un castello, seguendo la scia delle piacevoli grazie di qualche signorina: siamo d'altronde nel 1975, nel pieno del successo della commedia erotica-demenziale, e questo è ciò che il cinema italiano 'di consumo' sa mediamente produrre. Un cast solo apparentemente di serie B, composto di interpreti che raramente hanno avuto nelle loro carriere dei ruoli di primo piano, è la forza in più di questa pellicola divertita prima ancora che divertente; Gianrico Tedeschi, Ninetto Davoli e Aldo Maccione sono un tris di protagonisti godibilissimo, mentre al loro fianco troviamo Anna Mazzamauro, Jenny Tamburi, Lorenza Guerrieri e anche un cameo di Alvaro Vitali. Se la storia è scioccherella e la sceneggiatura di Massimo Franciosa e Luisa Montagnana non è esattamente un capolavoro, però va riconosciuto al film un discreto ritmo e una sua vitale fantasia nel riproporre un tema ormai abusato come quello dello scienziato che (ri)dona la vita al mostro. Il livello è quello che è (Maccione/Frankenstein va in giro per tre quarti del film urlando 'figaaaaa'), ma entro questi limiti è un prodotto ben riuscito. Apprezzabili anche le musiche di Stelvio Cipriani. 3,5/10.
Frankenstein torna in vita per mano di uno scienziato un po' matto che ha una bella fidanzata e due aiutanti donne. Il mostro, assatanato di sesso, cerca di fare sua almeno una delle tre; lo scienziato lo tiene a bada, ma chi ne trae vantaggio infine è il servo Igor.
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