Regia di Jorge Grau vedi scheda film
Rivisto a distanza di anni, l'ho in parte rivalutato soprattutto alla luce dell'epoca in cui uscì. Influenzato da Night of the Living Dead di George A. Romero, è tra i primi che cerca di seguirne le mosse in un periodo non ancora inflazionato da quello che diverrà un vero e proprio sottogenere dell'horror. La sceneggiatura, piena di buchi narrativi enormi (su tutti il finale), miscela l'horror al giallo. La costruzione è quella tipica del thriller, con un'indagine di polizia che si muove per venire a capo di una serie di cruenti delitti. Jorge Grau, prodotto dall'italianissimo Amati, porta invece in scena dei morti viventi risvegliati da degli ultrasuoni utilizzati per far impazzire i parassiti e rendere così più prolifica l'agricoltura. Uno spunto interessante (impazziscono anche i neonati e tutti coloro che hanno un sistema nervoso elementare), con un risolto ecologico che viene altresì imrpeziosito da un atteggiamento bigotto della polizia che vede di cattivo d'occhio capelloni, forestieri e hippie. Piacciono meno i morti viventi che usano bastoni, lapidi alla stregua di arieti e muoiono solo se bruciati dal fuoco.
Spruzzate gore interessanti, curate da Giannetto De Rossi che poi lavorerà con Lucio Fulci. Ottimo Ray Lovelock, pronto a passare ai polizieschi. Sufficiente la fotografia. Voto: 4.5
Va ravvivata la sceneggiatura.
Male.
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