Regia di Jacques Deray vedi scheda film
A dispetto di una solida regia e di un notevole gioco di attori serviti da dialoghi tutt’altro che banali, “Un crime” finisce con il tradire in parte le aspettative. L’incipit è infatti fulmineo (il film inizia proprio con la lettura della sentenza), il seme del dubbio germoglia immediatamente, ma con il passare dei minuti gli sviluppi della vicenda si lasciano intuire e il finale appare come sospeso, irrisolto. Difetti non trascurabili, ma parzialmente compensati da alcuni pregi, a partire dalla positiva prestazione di Alain Delon, per una volta più serio che serioso, finalmente tormentato da dubbi e non presuntuoso. Manuel Blanc gli tiene testa incarnando con rabbia e vigore un personaggio interiormente distrutto, desideroso di una catarsi che gli verrà da una nottata di dialogo e di lotta con il suo avvocato e con se stesso, in una dimora che, per quanto ricca e spaziosa, si fa via via soffocante e claustrofobica. Restano infine impresse nella memoria le splendide panoramiche sulle facciate e sui tetti di Lione, osservati con un sofisticato cannocchiale da Frédéric, che cerca e riesce in questa singolare maniera ad individuare la sua anima gemella...
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