Regia di Edoardo Gabbriellini vedi scheda film
Film sperimentale e sorprendente: non inganni la presenza di Gianni Morandi in questo gran cast puro made in Italy!
Film passato incredibilmente sotto traccia, ma da rivalutare ex novo. Il regista Edoardo Gabbriellini, ovvero il protagonista ora maturo del film cult Ovosodo, ci propone un'opera sui generis, indubbiamente sperimentale: una brillante commedia per oltre un'ora, che vira poi in un rapido finale che non si può definire solo drammatico; una rappresentazione teatrale data al cinema direi. Il cast è certamente un altro motivo per rispolverare questa pellicola: la prova di Mastandrea è superba, da non credere che non abbia ricevuto alcun tipo di premio; Gianni Morandi (una sorpresa anche per me trovarmelo in veste di attore) è a parer mio la scelta giusta, nella parte quasi di sé stesso, fino all'inaspettato tragico finale. Il titolo richiama una della paure inconfessate dei nostri tempi, quella per il diverso: il diverso che non ha bisogno di vestire i panni di un immigrato, basta che abbia l'accento della regione accanto; così i fratelli romani Mastandrea e Germano sono sentiti e vissuti come corpi estranei nella realtà chiusa e ipocrita del paesello (metafora dell'Italia conservatrice). Il finale, come già scritto, meglio si sarebbe apprezzato su un palcoscenico, ma il resto del film, la storia quindi, vale eccome.
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