Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Garrone tratta un tema attualissimo, l'inutilità e lo schifo dei reality, il particolare il GF, che diventa strumento di pazzia per persone "semplici" e che vivono per loro sfortuna in una ignoranza che posta davanti a certe condizioni potrebbe trasformarsi da ignoranza a pazzia pura.
Sono sempre estremamente felice quando vedo un film girato da qualche anno che vale veramente la pena di essere visto.
Sorrentino, Garrone e company sono quei pochi registi italiani che diciamolo pure tengono praticamente in piedi il Nostro cinema.
Questo "Reality" è un film che mi ha colpito molto, per le tematiche trattate, per il modo in cui Garrone decide di girare il suo film e sopratutto perchè tratta un argomento attualissimo che potrebbe essere sicuramente drammatico ma lo si può sfruttare anche sotto sfumature comiche.
In "Reality" troviamo speranza, delusione e pazzia.
La speranza di arrivare al successo, seppur un successo "misero" come quello di entrare nella casa del "Grande Fratello", la delusione di non essere "chiamati" dalle alte sfere del Grande Fratello e infini la pazzia, la pazzia che arriva come un lampo, secca, improvvisa e va a danneggiare non solo il protagonista ma anche tutte le persone care che gli sono intorno.
Un uomo fallito, che continua a coltivare un sogno, ma lo fa in modo sbalgiato, il sogno diventa delirio, il delirio diventa punto di non ritorno. Le conseguenze a livello psichico sono drammatiche.
E' un mondo spietato quello dei reality, prima di tutto è un mondo finto, estremamente falso, che fa diventare famose persone del tutto inutili, che non hanno niente da dire o da dare alla Tv.
La Tv che è un potere enorme potrebbe essere usata per ampliare il bagaglio culturale di tutte le persone che usufruiscono del servizio, invece viene usata dai "potenti" per farci vedere programmi demenziali, inutili e totalmente privi di qualsiasi cosa, il GF è il chiaro esempio che racchiude tutte queste cose.
Ma nella mente di una persona che fondamentalmente è ignorante il GF può essere considerato come un paradiso, come l'arrivo all'isola dei sogni, come la definitiva conferma del successo assicurato, e tutto questo fa vivere quella persone prima nell'illusione e successivamente nella pazzia.
E' un film che fa sorridere, ma poi riflettendoci sopra ti rendi conto che hai sorriso guardando la gente che vive un dramma, un uomo che è letteralmente impazzito e che a causa della sua "pochezza", della sua "semplicità" e della sua "ignoranza" viene portato sulla bocca del delirio, e ne viene ingiottito.
Il finale è il chiaro esempio di pazzia totale, il protagonista che "entra" nella casa...come uno spettro, come un fantasma, invisibile agli inquilini della casa e invisibile alle telecamere...perchè ? Perchè non c'è! Perchè è da qualche parte a vivere il suo delirio, ma di certo non si trova nella casa, una scena quasi Lynciana oserei dire.
E attenzione, Garrone in questo film prende spunto da diversi stili di grandi registi italiani, in "Reality" io ci ho visto molto di De Sica, molto di Fellini, di Rossellini. Prova che ancora una volta se vuoi essere un grande regista devi imparare dai grandi registi del passato. Garrone lo ha fatto, e con questo bellissimo film ne ha dato la prova.
E' un film bellissimo, girato benissimo, recitato in modo perfetto, ogni inquadratura si vede che è studiata al dettaglio e sono tutte inqadrature stupende, fotografia fantastica, è un film che secondo me super di gra lunga "Il racconto dei racconti" dello stesso Garrone, "Il racconto dei racconti" è un film che forse ha avuto più successo di questo "Reality" ma questo non significa assolutamente niente, bisogna vedere il film, i contenuti e il risultato finale, e questo è un film meraviglioso, comico e drammatico allo stesso tempo, una fusione perfetta che Garrone sfrutta alla perfezione.
Film da vedere assolutamente, il cinema italiano che merita di essere visto e che merita di essere visto non solo dagli italiani ma da tutto il mondo, per due motivi, il primo è per cercare di far capire a tutti quanto sono inutili questi fastidiosissimi reality, il secondo è che non è vero assolutamente che il cinema italiano è morto, perchè ci sono ancora registi che sanno fare grande cinema ed è su quello che dobbiamo fare forza.
Grande film, da non perdere.
ClintZone
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