Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Nel dicembre 1937 i giapponesi conquistarono Nanchino, allora capitale della Cina, e commisero atrocità indicibili: prigionieri sepolti vivi o usati come bersagli per esercitazioni alla baionetta, gare di decapitazione, bambini sistematicamente violentati ed evirati. Di tutto ciò, in questo film, non si vede pressoché nulla: solo una breve scena di stupro di gruppo in un bordello. Il resto è un’americanata edulcorata in stile L’impero del sole (sembra che Christian Bale non si sia mai mosso da lì), con l’aggravante che qui il regista è un cinese: ci sono il solito mascalzoncello occidentale che diventa improvvisamente responsabile, il soldato con una mira che neanche il Clint Eastwood dei tempi migliori, il comandante nemico mellifluo ma inflessibile, la spontanea sorellanza che nasce fra educande e prostitute. Un’operazione inaccettabile, sul piano morale più ancora che su quello cinematografico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta