Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Dopo qualche titolo inutile, finalmente Zhang Yimou torna ai livelli dei suoi indimenticabili capolavori quali LA CITTA' PROIBITA o LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI. Rispetto a quei film qui lo stile è ben diverso, rivelandosi più crudo e relasitico. Vengono però mantenute le grandi attenzioni alle relazioni tra i personaggi e all'aspetto scenografico, di cui il regista è risaputo maestro. La storia si svolge nella Cina del 1937 durante l'occupazione dell'esercito giapponese. John Miller, un becchino americano, giunge a Nanchino per seppellire il prete di una chiesa cattolica. Dopo essere scampato all'aggressione di un soldato, John arriva sul posto dove scopre che il cadavere non è più rintracciabile e che il giovane custode della cattedrale non ha soldi per pagarlo. Nella Chiesa, sono presenti anche 14 collegiali in cerca di rifugio dalla guerra. Successivamente irrompono anche 13 prostitute di alto borgo, oltre ad un sodlato cinese con un ragazzo gravemente ferito. I rapporti tra i presenti si rivelano presto tesi, fino a quando avviene l'irruzione di alcuni soldati giapponesi che provoca la morte del soldato e di due delle collagiali. A questo punto John accetta di fingersi il prete di quella Chiesa, cercando di proteggere le collegiali e tenendo nascoste le prostitue. Il comandante delle truppe giapponesi comunica al falso prete che metetrà il luogo sotto sorveglianza per evitare altri avvenimenti spiacevoli, nel frattempo i malcapitati diventano sempre più solidali tra loro. Mentre John studia un piano di fuga, riceve dal comandante un invito non rifiutabile di far partecipare le 13 colegiali ad un banchetto per festaggiare l'occupazione giapponese della città... Raccontanto in prima persona da una delle protagonista, è un film veramente coinvolgente e ben girato capace di far passare la sua lunghissima durata in un baleno. Non apprezzo affatto questo modo di rappresentare le truppe invise come una massa di sadici strupatori e i soldati dell'atra fazione come valorosi eroi, ma a parte tale elemento propagandistico è un titolo piacevolissimo da seguire nonostante la tristezza della storia e qualche scena piuttosto forte. Se ci si aspetta un prodotto concentrato sull'azione si potrebbe restare delusi, a parte gli scontri a fuoco dell'inizio il ritmo si fa presto molto lento e la location ridotta. Le atmosfere create, l'ottimo cast e gli sviluppi della trama lo rendono comunque un film assolutamente da guardare. La spietatezza della guerra, da cui nessuno viene risparmiato, è rappresentata in maniera molto convincente e ben conciliata con l'aspetto melò e le disaventure dei singoli protagonisti. Non mancano inoltre effetti visivi di grande impatto tipici del regista, i quali non tolgono affatto phatos alle situazioni mostrate ma anzi ne amplificano la portata. Eccellente anche il finale, molto commuovente e indovinato. Certo è una pellicola estremamente drammatica e per niente scorrevole, se però si apprezza lo stile di registi come Wong Kar-wai, Wayne Wong o lo stesso Zyimou si resterà senza dubbio piacevolmente colpiti
Ottima
Mi è sembrata la sua interpretazione migliore
Anche lei molto in parte
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