Regia di Berto Pelosso vedi scheda film
Piero ha passato la quarantina e mette incinta Roberta, la giovane fidanzata. Avendo già due figli grandi, da una precedente relazione, si oppone alla gravidanza e la coppia scoppia; Roberta però perde il bambino e i due si riavvicinano, anche perché Piero ora decide di accettare un’eventale nuova gravidanza. Purché sia una sola.
Piuttosto bizzarra, la parabola nel cinema di Umberto, detto Berto, Pelosso; già assistente di – tra gli altri – Petri e Antonioni (!), il nostro dopo circa tre decenni di militanza sui set decide di passare dietro la macchina da presa in prima persona e lo fa con un prodotto sulla carta solido e dal buon budget. Sarà la sua ultima regia. Non più di uno è in effetti una commedia con protagonista Renato Pozzetto – nel 1989 una garanzia di successo – dai toni agrodolci, strabordante buoni sentimenti, adatta alle famiglie e con lieto fine smaccatamente positivo. Eppure il prodotto non funzionò granché e tuttora non viene ricordato spesso nella pur ampia (e stipata di titoli memorabili) filmografia dell’attore milanese; forse la causa principale di tale flop è proprio da ritrovarsi nel gusto inspido del copione, scritto dallo steso Pelosso, che non osa quasi nulla negli argomenti – eppure tratta temi come aborto, divorzio, paternità in età avanzata – e rimane decisamente stilizzato nei toni, conferendo psicologie abbastanza elementari ai personaggi e sviluppandosi per situazioni spesso prevedibili e didascaliche. Accanto al citato Pozzetto non compaiono volti particolarmente noti, ma il cast è comunque funzionale al prodotto: Maddalena Crippa, Giulia Fossà, Orsetta Gregoretti, Cinzia Leone, Giorgio Del Bene e Maurizio Fardo sono i nomi principali. Azzeccate le musiche di Manuel De Sica. 3,5/10.
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