Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Il banditore Carlo Mezzetti è un mago dell’arte di arrangiarsi al punto da risultare scomodo, quasi socialmente pericoloso. Quando trasloca, installandosi forzosamente nella casa di un uomo ricco ed affascinante, Carlo dovrà però fare i conti con i sentimenti di sua figlia per quest’ultimo…
Come al solito quando si tratta di un film in cui recita (e stavolta adatta per il cinema) il grande Eduardo De Filippo, l’impianto teatrale ha la sua preminenza. Tuttavia stavolta l’impostazione è meno ingombrante che altrove, tanto che la commedia, tratta da “E’ quatt’e maggio” (opera teatrale del 1907 del napoletano Diego Petriccione) scorre via piuttosto fluida.
La regia di Giorgio Simonelli non è anonima, ma segue molto fedelmente la verve di Eduardo (i due fratelli Peppino, ma soprattutto Titina hanno un ruolo marginale e non adeguatamente caratterizzato). Film ancora attuale per certi comportamenti tendenti alla circuizione altrui che (per quanto messa in pratica con arguzia e cognizione) non è propria di una generazione, ma rientra evidentemente nell’italico DNA.
Film monocorde, con poche trovate tutte cucite addosso al personaggio principale; per nulla corale nonostante l’importante casting per numero e qualità. Il titolo è evidentemente influenzato dal successo di “Non ti pago!”, con lo stesso De Filippo, per la regia di Carlo Ludovico Bragaglia, girato qualche mese prima.
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