Regia di Taylor Hackford vedi scheda film
Parker compie una rapina assieme a quattro professionisti, che poi gli voltano le spalle lasciandolo moribondo sul ciglio di una strada. Ma lui non muore e li pedina fino a Palm Beach, pianificando con cura una rapina per rifarsi. Senza fare prigionieri.
Racconto a struttura tripartita, Parker sfrutta una regia e un montaggio consapevoli dei tempi action, che nella prima fase regalano botte di adrenalina e continui rilanci compiuti da un Hackford tornato alle vecchie ispirazioni di Rapimento e riscatto.
Le facce sono quelle giuste, con il marmoreo Statham al centro, quel torello di Chiklis nei panni del voltafaccia Melander e un Nick Nolte adeguatamente bollito e rubicondo in quelli di Hurley, padre della fidanzata del protagonista e inconsapevole responsabile del suo reclutamento nel primo colpo. Ma nella seconda frazione l’opera accusa una pesante risacca drammatica, con l’ingresso in scena di Jennifer Lopez e la contaminazione con registri sentimentali a dir poco fuori luogo.
I tempi si dilatano e tra un’azione e l’altra si insinuano crisi individuali e rigurgiti di coscienza, risolti dalla dubbia morale secondo cui “tutti rubano, ma solo qualcuno lo ammette”. La narrazione si sfilaccia, i personaggi perdono il loro timbro e il film rischia di appiattirsi, salvo ridestarsi nel segmento dedicato alla vendetta, nel quale Hackford rimette insieme i cocci e torna a occuparsi d’azione.
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