Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
Mettere al bando l’autocommiserazione per tirar fuori, facendo leva sui reciproci handicap, i loro risvolti comici era (ed è) un intento (di per sé) pregevole... ma se rimane sulla carta serve davvero a poco.
Questa commediola di fine anni ’80 non avrebbe, infatti, così poco da dire, se non fosse che si gioca le carte malamente e finisce per non incidere affatto.
Anzitutto si affida ad coppia di protagonisti (benché affiatati) alquanto vecchia (in tutti i sensi). Una coppia, infatti, dal fiato corto che, nel complesso, sprizza umorismo alquanto stantio.
Non mancano, a dire il vero taluni riusciti guizzi di buona comicità, ma fecondano con troppa parsimonia una vena umoristica altrimenti spenta, ai limiti dell’esaurimento. Alcune gag funzionano (a volte quasi per caso, altre volte sono collaudate e non si può sbagliare) altre sono da sbadiglio, altre ancora fanno davvero pena.
La sceneggiatura, rabberciata come meglio si è potuto, stenta, dunque, ad invogliare di terminare la visione del film (da parte mia ci ho messo un notevole sforzo per non cambiare canale).
Purtroppo, a tal fine, complice si è rivelata la partecipazione del tanto caro K.Spacey (un grande attore che, per la verità, nella sua carriera non ha saputo tirarsi indietro neanche di fronte ai progetti più – diciamo – discutibili). Ma, once more, il suo nome (dispiace dirlo) si è dimostrato un mero specchietto per le allodole.
In definitiva, See No Evil, Hear No Evil è uno degli ultimi, polverosi residuati dei mitici anni’80, da relegare rigorosamente nella soffitta di quell’epoca ed ivi da abbandonare, senza rimpianti.
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