Regia di John Madden vedi scheda film
Un gruppo di pensionati inglesi, diversi per ceto sociale e caratteristiche, vengono attratti da una pubblicità che li invita a passare gli anni della loro vecchiaia in uno splendido e attrezzato resort nella calda India. Tra loro un uomo d’affari stanco di una vita grigia e alla ricerca di sé stesso (Tom Wilkinson), una coppia sposata da decenni (Bill Nighy e Penelope Wilton), un’arzilla vedova che decide di tenere un blog sulla sua seconda giovinezza (Judi Dench) e una scorbutica nonnina sulla sedia a rotelle che, controvoglia, deve recarsi in India per sottoporsi ad una più economica operazione all’anca (Maggie Smith). Arrivati sul posto, il gruppetto di vegliardi scopre che il tanto lussuoso Marigold Hotel è in realtà un fatiscente albergo di quart’ordine gestito da un logorroico ed inesperto ragazzo del posto (Dev Patel).
Il motivo principale che dovrebbe spingere chiunque ami il cinema a vedere Marigold Hotel è il cast: tutti questi straordinari talenti inglesi riuniti in un unico film, dove tra l’altro sono assoluti protagonisti, li seguiremmo anche se la storia fosse ambientata in una fogna losangelina. Invece per fortuna la vicenda si svolge nell’India assolata, ed è esattamente questo mix inconsueto di interpreti rigorosamente british – abituati a set ben più freddi e seri – frastornati e fuori luogo esattamente come lo saremmo noi nella profonda Asia, ad essere il primo punto a favore del film. Passando poi alla storia, il susseguirsi di commedia e dramma a cui i protagonisti sono sottoposti è mixato a dovere, con alcune sorprese: il ruolo più toccante, con la storyline più sorprendente che non vi si svelerà qui, è quello di Tom Wilkinson, ma tutti hanno modo di risultare allo stesso modo divertenti e commoventi.
Fuori luogo e stonato il ruolo ingombrante di Dev Patel, a dir poco fastidioso nei suoi siparietti con gli ospiti dell’hotel e come protagonista della storia d’amore a lui dedicata. Forse solo troppo lungo e leggermente incespicante nel narrare trasformazioni psicologiche ovvie fin dall’inizio in alcuni dei personaggi, Marigold Hotel non sfugge ai cliché sul luogo in cui è ambientato ma ne offre alcune volte degli scorci meno turistici e più onesti (il call-center in cui trova lavoro Judi Dench, ad esempio). Il film di John Madden riesce anche ad affrontare in maniera lucida e rispettosa anche temi come l’amore (e il sesso) tra anziani riuscendo a non scadere mai nel ridicolo ma rimanendo sempre miracolosamente credibile. Con interpretazioni tutte maestose (ma Maggie Smith e Bill Nighy lasciano costantemente di stucco), Marigold Hotel non è né superbo né originale, ma è una commedia sofisticata e inconsueta che appaga, soddisfa e passa veloce lasciando un ricordo dolce e delicato: come un buon tè delle cinque.
Non dona troppo ritmo al film.
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