Regia di Adam Wingard vedi scheda film
Teoricamente, trailer alla mano, si parla di un film horror come tanti altri, così che le premesse non possono andare molto al di là del classico massacro a suon di sangue versato.
In realtà, Adam Wingard decide di giocare con il pubblico, sceglie una strada battuta, ma poi alza improvvisamente il livello di gioco, scombina le carte in tavola, in poche parola spiazza, talmente tanto che potrebbe quasi stordire.
Per l’anniversario di matrimonio dei genitori, una famiglia si ritrova nella propria villa isolata, ed è l’occasione per il figlio Crispian (AJ Bowen) di presentare a tutti la sua ragazza Erin (Sharni Vinson).
Il clima di festa viene prima scheggiato da una lite tra fratelli e poi del tutto spazzato via da una freccia scagliata dall’esterno che colpisce uno dei presenti.
Comincia un assedio che sembra mirare ad eliminare uno per uno tutti i presenti.
Per un bel pezzo sembra di assistere ad un film già visto, disteso solo con un sufficiente mestiere, segnato da un linguaggio cinematografico che riprende una moltitudine di luoghi comuni quali la casa vista come luogo d’esecuzione, un assedio misterioso, le maschere a coprire il volto dei carnefici ed alcune metodologie di uccisione.
Poi quell’assedio portato avanti da uomini con maschere animalesche comincia ad assumere dei connotati non più astratti, l’evoluzione si fa più appassionante (soprattutto per le derivazioni personali, vedi tra Crispian e Erin) e la cattiveria assume sapori diversi, legati ad un aspetto non più estraneo e che di crimini ne porta ogni giorno.
Allo stesso tempo,e proprio per questo, probabilmente sarebbe stato il caso di sviluppare meglio i legami famigliari e anche i dialoghi che sembrano spesso poco di più che un complemento.
Abbondano invece il sangue, la violenza e l’ardore di Erin (Sharni Vinson dal corpo horror perfetto) per sopravvivere, purtroppo non mancano nemmeno azioni di difficile comprensione anche se lo sviluppo permette di rivederne alcune posteriormente (ma non tutte, anzi).
Insomma, tra qualche soprassalto improvviso e una variante inattesa, almeno rispetto alle consuetudini di tanto cinema horror di questo stampo e di recente fattura, riesce ad offrire una propria chiave di lettura, un altro aspetto interessante è poi dato dal fatto che ad un certo punto lo spettatore venga a conoscenza prima di alcuni protagonisti di cosa stia accadendo realmente.
Tra segni positivi ed altri negativi, la sommatoria porta ad un risultato tutt’altro che disprezzabile, anche se la chiusura pare rivedibile e non manchino altre leggerezze facilmente individuabili.
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