Regia di Adam Wingard vedi scheda film
L’horror è come l’heavy metal. Nonostante sia un genere molto prolifico, a fare la differenza è sempre un pugno di film che segna uno scarto, per poi essere assunto a sua volta a modello. Con You’re Next, Adam Wingard ripassa i riff tipici del cosiddetto home invasion, nella fattispecie The Strangers, omaggiando nel prologo la saga Scream. Premessa non entusiasmante, a dire il vero, che trova qualche motivo d’interesse nelle modalità franche attraverso le quali le antipatie e le ostilità familiari son messe in scena. Ciò che salva il film di Wingard dalla prevedibilità più nera è una sana e malevola ferocia che sembrerebbe memore dell’exploitation settantesca più truce e un non proprio banale sottotesto anti famiglia intesa come protocellulla capitalista. S’inizia a prendere sul serio quanto accade sullo schermo a causa della violenza e brutalità con la quale gli oggetti contundenti s’abbattono sui malcapitati corpi: frecce, lame, chiodi, martelli e persino un frullatore trovano utilizzi inventivi senza che l’ironia che pur cova beffarda inceppi il godimento sanguinario. Persino il classico “spiegone” finale è tirato così per le lunghe da instillare un disagio non banale. Wingard, come una band di death metal svedese, pur suonando riffoni noti, riesce, grazie all’evidente piacere che trasuda, a riscattare l’inevitabile déjà vu di You’re Next e a promuoverlo a minuscolo oggettino di culto nonostante la minaccia incombente di probabili sequel.
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