Regia di Edward Zwick vedi scheda film
L'analisi su questo film potrebbe ridursi benissimo ad una descrizione della locandina italiana: Rob Lowe e Demi Moore avvinghiati per tre quarti del film al centro della storia ed Elizabeth Perkins con James Belushi sulle fasce a sostenere la esile trama con le loro divagazioni mentre Zwick li marca strettissimi approfittando delle fasi di transizione per descrivere la Chicago dei giovani in carriera negli anni ottanta.
Il film è come detto incentrato sull'incontro fra Debbie e Dan in una luminosa sequenza in esterni durante una partita di baseball dilettantistica in un parco con in sottofondo la city di Chicago, già in questa introduzione salta all'occhio la perfetta alchimia fra Lowe e la Moore che erano al tempo molto giovani, belli e promettenti, le loro capacità recitative sono davvero apprezzabili e sostengono lo sviluppo della tenera storia d'amore sbocciata con non pochi dubbi che Zwick sviluppa con dolcezza concedendo parecchi nudi dei due protagonisti senza cadere mai nella volgarità, i loro alti e bassi, i loro su e giù, le perplessità, la convivenza, la separazione non mi hanno annoiato per niente e alla distanza la Moore batte per verdetto unanime il suo partner come interprete e non a caso c'è una similitudine in quello che affermo anche per quanto riguarda le loro carriere visto che quella di Lowe non mantenne le attese che prometteva mentre la Moore proprio nella decade successiva otterrà i migliori riconoscimenti.
Il film però descrive anche nella migliore tradizione shakespiriana i consiglieri dei protagonisti, io purtroppo non li ho apprezzati come attori ne tanto meno come personaggi perchè se la Perkins risulta efficace comunque nella parte della amica insegnante d'asilo incapace di trovare il partner giusto ebbra di egoismo ed invidia per l'amica che sta costruendo una storia importante lo stesso non riesco a dire di James Belushi che fa il classico americanozzo gigione e sciupafemmine per niente simpatico e molto stereotipato: le sue tirate con Lowe sono davvero trascurabili soprattutto quando gli chiede se la tipa della notte scorsa lavora bene di bocca o altre volgarità del genere evidenziando una bassezza del suo personaggio insopportabile.
La colonna sonora è tipicamente anni ottanta e non ha superato la barriera del tempo anche se è sempre un piacere sentire la stupenda voce di Sheena Easton seppur in un pezzo superato e noioso come So far so good.
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