La recensione su Le belve

Name: La recensione su Le belve
Item: Le belve
Rating: 8
Author: tobanis

di tobanis

8 stelle

Alla fine le belve del titolo, o meglio i selvaggi del titolo originale, sono tutti i protagonisti. E se vogliamo, il regista Oliver Stone ci dà una visione dell’umanità pessimistica a dire poco. Nessuno si salva. I due protagonisti sono due bravi ragazzi? Peccato che vivano spacciando ottima marijuana, in grande quantità. Uno fa della beneficenza in giro per il mondo? Aspetta di vedere cosa combina poi, nel film. La loro ragazzina è una gnocchetta ricca da fare schifo, che si concede ad entrambi, e diciamolo, non fa un cazzo nella vita, se non a un certo punto una botta di shopping. Viene da una ricchissima famiglia, ovviamente famiglia disfatta. I cattivi sono cattivi già per definizione, e saranno tremendi, nel film. Il poliziotto in gamba è corrotto fino al midollo, e se anche ha una bella famiglia, per Stone non può essere tale, e allora la moglie è malata terminale. Insomma, il regista forse vuole dirci che non c’è speranza per nessuno. L’unico cattivo, in prova, e poco convinto a fare il cattivo, verrà fatto fuori. Speranze zero, insomma. Per contrasto, le riprese sono ricche di colori, spesso in posti magnifici. Il film è un buon film, con qualche pecca per cui oscillo dal 7 all’8, con un finale se vogliamo deboluccio, ma con tanti bei momenti. Cast azzeccato, in tutti i ruoli. Benicio del Toro, John Travolta, la Salma Hayek…è un bel cast. Violenza ce n’è parecchia, a la “Tarantino”, mentre tette e culi quasi zero (non sarebbero neanche stati gratuiti), secondo la logica USA che è più pornografico fare vedere una figa piuttosto che uno decapitato. Logica da malati di mente, ovvio, e poi non tutti i registi si chiamano, che so, Friedkin (vedi alla voce “Killer Joe”). Allora sono incerto se dare 7 o dare 8. Ma Oliver Stone va un po’ protetto, e dunque malgrado quasi zero tette, darò 8, dai. Il film è andato maluccio al botteghino, d’altronde in varie nazioni era VM18, e pertanto tagliava fuori il grosso pubblico di oggi, i teenager.