Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Nessuno poteva raccontare, una parentesi ininfluente del traffico di marijuana, meglio di quanto ha fatto Oliver Stone anche se in alcuni punti si vede oscillare quella sicurezza marcata che solo la presunzione può dare. Se analizziamo i punti basilari che rendono un film valido possiamo concludere dicendo che:
PUNTO1-LA STORIA: c’è ed è valida. Interessante e catartica. Non ho letto il libro (e non intendo leggerlo) ma posso ritenermi soddisfatta dalla pienezza di narrazione che si realizza in un ottimo e completo svolgimento, doppio e affascinante finale compreso, che non mi è per niente dispiaciuto anzi credo che abbia dato al film il guizzo che si aspetta da un film del genere che ahimè vacilla a più riprese e cade l’attenzione che si focalizza totalmente nell’ultimo quarto d’ora o poco più.
PUNTO2-IL CAST: tre elementi su sei sono più che discutibili. Anzi facciamo pure tre e mezzo. Taylor Kitsch e Aaron Johnson sono freddi e inespressivi tanto quanto è impossibili giudicare la loro inesistente performance attoriale. John Travolta ha una classificazione simile, si contraddistingue in meglio solo grazie alla facile malleabilità della sua faccia e alle espressioni che riesce a variare in modo più netto dei due tizi precedentemente descritti. Salma Hayek è eccellente in un ruolo che la rende un’odiosa donna-madre premurosa verso cui non si può che provare…pietà(?) per l’ostentata indifferenza che i figli provano verso colei che li ha creati e ripudiati per la sete di potere. Altrettanta pietà e fascino si prova per Benicio Del Toro che rende il suo personaggio di contorno un vero e proprio protagonista. Il suo Lado è viscido e schifoso (perdonatemi il termine), l’unico che merita di morire e di cui si pregusta il trapasso per tutta la visione, la vera bbelva contro cui si deve lottare. Blake Lively meriterebbe un “punto” a parte, è l’incognita del film. Mi sono chiesta cosa c’entrasse con Oliver Stone, dopo aver visto la prima mezz’ora di film mi sono data una risposta facendomi una domanda: quante attrici (vere) sono disposte ad affrontare un ruolo in cui ci si gioca tutto o niente se non colei che con tale ruolo ormai da anni gioca? (vedere “Gossip Girl” per credere!). E’ lei il mezzo punto positivo-negativo di cui sopra. Mi spiace essere rimasta semi-delusa proprio da colei da cui mi aspettavo meglio, avendomi poi sorpreso in “The town” in cui riusciva a spiccare nell’ombra in cui era stata relegata. Pazienza.
PUNTO3-LA REGIA: a me Stone piace ma, pur piacendomi, non posso fare a meno di ammettere che se non avesse “peccato di presunzione” come colui che di un “certo mondo” tutto sa e conosce, forse quasi certamente sarebbe riuscito a realizzare un film ancora un tantino più incisivo di quanto sia stato in realtà in grado di fare. E allora si che sarebbe stato uno (s)cult!!
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