Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Un film come "Le belve" o lo ami o lo "odi",lo ami per la ridondanza lisergica e kitch,una ipercinesi da filmone commerciale che diverte e intrattiene,lo "odi"per un qualcosa di scontato e prevedibile,un fumettone pulp che ti lancia sulle montagne russe e ti adrenalizza per poi lasciarti a pancia vuota per una mancata "tensione".Oliver Stone trae dal romanzo omonimo di Don Winslow una storiella dal tocco pulp in cui troneggiano i clichè imperanti dei film di genere.C'è ovviamente la coppia di protagonisti,due personaggi agli antipodi ma amici per la pelle:Chon,ex mercenario e marines in Afghanistan:macho,virile,violento e guerrafondaio,l'altro è Ben:un fricchettone da commercio equo solidale e pacifista convinto.Cosa ci si aspetta da due soggetti cosi diversi? è uno stereotipo all'americana reso da Stone nevralgia centrale del film,i due amiconi hanno una cosa in comune: sono coltivatori diretti di maryuana e sono "fidanzati" entrambi con Ophelia,biondona ipertatuata,"produttrice" di pruriti e ferormoni in quantita'.L'erba del duo è la migliore che esista e il loro commercio è ben avviato,fino a quando non entrano di mezzo i Narcos di un cartello della droga messicano,con una donna boss ,letale e ormonale(Salma Hayek),con al seguito un braccio destro spietato e buzzurro,un personaggio che farebbe invidia ad un Danny Treyo d'annata,panzuto e baffuto centroamericano di nome Lado (o Laido scegliete voi...) interpretato magnificamente da Benicio Del Toro.In una trama del genere non puo' mancare lo sbirro imbolsito e corrotto dell'antidroga:un John Travolta ri-riciclato,fumettistico e disonesto quanto basta per divenire il "trionfatore finale".La storia vive nelle grandi linee di questi "eroi" da crime movie,visti,rivisti e trivisti,ma Stone anche nei pezzi di stanca o d'annata sa come raccontare le storie e sa intrattenere,il suo tocco roboante e iperbolico non manca mai e bisogna ammettere che diverte e coinvolge."Le belve" è un filmone commerciale,un epopea da spaccio che potrebbe emergere come un crime-movie di matrice "Scorsesiana" o "Tarantiniana",ma il prode Oliver si trattiene da cio', relegando storia e attori nel circuito dello "scontato" e gia' visto,un qualcosa di cui il nostro fiato fluisce tranquillamente,ci aspetteremo dalle "Belve" una seduta ansiogena,ma guardando il film si sa come finisce gia' a meta',con la voce Off della patinata Ophelia che ci guida tra torture,decapitazioni e sesso spinto.Stone offre uno spaccato di un America blu cobalto dell'oceano,una "Florida" nazione al color verde erba,i personaggi del film sono di quelli che ami,per il loro stare nella storia e fare il "compitino" del buono o del cattivo,anche se qui di buoni autentici non esistono a parte l'hippy Ben.Stone usa la sua regia psichedelica addentrandoci in passaggi alla "Natural born Killer",ma il film del 1994 era piu' spiazzante e scioccante,le "Belve" di oggi è un campionario da fumettone,con figure brutte,patinate e deliziosamente trash.Ognuno rispetta la parte assegnata ma chi emerge alla grande è il cattivo Lado,un personaggio da "cineteca" buzzurra,ma simpatico nell'iperbolica spietatezza,un qualcosa incarnata da Del Toro alla perfezione,nella vis da narcos latino,coatto e schifoso,viaggiante in un camioncino tamarro da peggiore "garage de Caracas".Io ho deciso di stare nel mezzo del cammin del voto buono o cattivo,il film mi ha divertito e intrattenuto anche sapendo del suo finale da compromesso hollywoodiano,un qualcosa da film edulcorato e slavato,un armonica suonata male in un contesto cosi' pulp,per il resto si puo' vedere per passare un paio di orette senza sforzarsi,tanto sappiamo gia' tutto,anche se la forza di "Le belve" è nel ritratto ampio e colorato di un (centro)America criminale e divertente,un acquario di spacciatori,violenti,spietati e scontati che invece di farci male ci solletica quanto basta per non lasciarci totalmente col ventre digiuno.....Voto 6,5
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