Regia di Anna Lajolo, Guido Lombardi vedi scheda film
Il tripudio di splendori artistici della città eterna è tale che le sue moltissime fontane rischiano quasi di passare in secondo piano al confronto dei molti altri capolavori. Plauso, dunque, alla bella idea di Guido Lombardi (alla regia) e Anna Lajolo (alla voce, sulla quale occorre stendere un velo pietoso: sembra una lettrice alle primissime armi) per avere dato il giusto rilievo ai mille modi con cui architetti e ingegneri si sono sbizzarriti nel far scorrere l'acqua a Roma. La capitale è stata infatti per lungo tempo all'avanguardia e i suoi acquedotti portavano acqua per chilometri e chilometri, almeno fino a quando non sono arrivati i barbari, intorno al 500, e hanno messo in ginocchio le riserve idriche della città. Ci sarebbe voluto quasi un millennio prima che Roma potesse tornare agli antichi splendori e prima che potesse annoverare tra le sue bellezze fontane come quella dei fiumi, delle tartarughe, la barcaccia di piazza di Spagna o la fontana di Trevi. Peccato però che il risultato cinematografico di questo documentario di circa mezz'ora non vada assolutamente oltre il prodotto amatoriale, con musica assemblata senza alcun criterio, riprese sghembe e zoomate fuori posto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta