Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Fiabetta neorealista-bucolica dalla esplicita (ed esplicitata dal commento del narratore esterno) morale: "l'unione fa la forza". De Santis, reduce dal successo di Riso amaro, sostanzialmente prosegue in maniera lineare la sua opera mettendo in scena un lavoro didascalico sul valore della solidarietà ed inneggiante apertamente alla sua zona d'origine, la Ciociaria; quello ritratto nel film è il suo paese natale, Fondi (Lt). In fase di sceneggiatura il regista viene aiutato da nomi importanti come il poeta Libero De Libero, altro nativo di Fondi, e Carlo Lizzani. Il tris di protagonisti è buono (Raf Vallone l'eroe buono, Lucia Bosè la sua donna, disposta a tutto per amore, e Folco Lulli, l'antagonista spietato), l'ambientazione suggestiva.
Il ciociaro Francesco torna dalla guerra e trova che il suo gregge è finito nelle mani di un possidente che ha approfittato della povertà di quegli ultimi anni per arricchirsi alle spalle dei suoi compaesani. Tenta di riprendersi le pecore con la forza, ma viene sbattuto in galera. Evade, ma questa volta la popolazione locale lo protegge nella latitanza e fa in modo che si compia la vendetta sul suo ricco rivale.
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