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Cristo

Regia di Giulio Antamoro vedi scheda film

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La recensione su Cristo

di sasso67
6 stelle

Uno dei kolossal italiani che seguirono il successo di Cabiria (1914). Purtroppo, le lungaggini produttive costrinsero il film ad uscire a Prima Guerra Mondiale già iniziata (1916). Più che ad una narrazione lineare, la sceneggiatura punta ad una serie di episodi evangelici, per sintetizzare in un'ora e mezza l'intera vicenda terrena del Cristo. Infatti, il film è sostanzialmente diviso in tre "misteri", il primo riguardante la nascita (si va dall'annunciazione a Maria fino alla predica davanti ai sapienti del tempio di un Gesù dodicenne); il secondo si concentra sulla predicazione ed i miracoli (la resurrezione di Lazzaro, il "sinite parvulos", fino ai quaranta giorni nel deserto, con le tentazioni di Satana); il terzo mistero concerne la passione, la morte, la resurrezione e l'assunzione al cielo di Gesù. I singoli episodi sono spesso sintetizzati in quadri viventi, che riproducono famose opere figurative d'arte sacra - l'Annunciazione del Beato Angelico, il Cenacolo di Leonardo, la Pietà di Michelangelo ed altre - che da un lato attirano l'attenzione, ma dall'altro risultano costrittive per lo sviluppo del film. La recitazione risente degli stilemi del periodo, con le attrici fin troppo influenzate dalla maniera di Francesca Bertini (tipico il gesto di tenere le man serrate a pugno sul petto per poi slanciare improvvisamente le braccia) e gli interpreti sono costretti a recitare secondo il carattere tradizionalmente tramandato sui loro personaggi: Giuda (Augusto Mastripietri), di nerissima barba, trama loscamente nell'ombra e calpesta una piccola croce, mentre la moglie di Pilato, oltre a sconsigliare il marito dal lasciare che Gesù venisse giustiziato, si lancia in ginocchio davanti al prigioniero e gli bacia il lembo della tunica. Il cinema italiano, che aveva furoreggiato e fatto scuola nei primi quindici anni del secolo, si dimostra, già qui, incapace di reggere il passo dell'industria americana, che nel 1915 produceva Nascita di una nazione e nel 1916 Intolerance (entrambi di David W. Griffith).

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