Regia di Frédéric Jardin vedi scheda film
A vedere questo “Nuit Blanche” sembra mancare il respiro. Fra gli spazi angusti del locale di un gangster corso, illuminata fra le luci intermittenti dei neon della disco, la sagoma di Vincent , ambiguo poliziotto invischiato in una brutta vicenda di droga, scandaglia lo spazio intorno a se alla disperata ricerca di una valigia piena di polvere bianca, necessaria per riavere la propria prole. La camera si incolla al protagonista, un’ottimo Tomer Sisley, (che guarda caso assomiglia in modo inquietante a Roshy Zem, altra icona del polar), fra uno scontro ed una fuga, una rissa ed una sparatoria. E noi con il cuore in gola siamo spettatori della disperata vicenda di un padre alla ricerca del figlio. La scelta di alternare il montaggio dentro/ fuori dal locale ai rivela vincente, perché perfettamente funzionale alla trama. L’intreccio è avvincente, gli scontri sono brutali. E non si fanno sconti a nessuno. Nel finale Jardin si lascia prendere un po la mano con le sparatorie, ma la messa in scena del regista francese è poderosa, non lascia scampo. Consigliatissimo.
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