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The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 2

Regia di Bill Condon vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Twilight Saga: Breaking Dawn. Parte 2

di scandoniano
6 stelle

Il capitolo finale della fortunata saga nata dalla penna di Stephenie Mayer è un’operazione furba e deludente. Per la furbizia si veda il concetto “ultimo libro diviso cinematograficamente in due distinti capitoli”, già trattato con “I doni della morte” di Harry Potter; quanto alla delusione, è figlia della consapevolezza di un’indubbia involuzione della saga, che era partita bene con “Twilight” ed era drasticamente regredita fino a quell’inenarrabile sciocchezza dal titolo “Breaking dawn – Parte prima” e che qui, con la seconda e conclusiva parte, non riesce a tornare ai fasti degli esordi…

La trama di “Breaking dawn – Parte seconda” è presto raccontata: con la nascita di Renesmee, i Volturi temono per la prosecuzione della specie. Punto. Eppure, per sciorinare questo unico concetto, il film impiega circa 2 ore di narrazione, con la conseguente lentezza di tutto l’ambaradan. Gli autori avrebbero potuto impiegare meglio la “pellicola” a disposizione, descrivendo con maggiore dovizia la caterva di personaggi che accorrono dai Cullen per salvarne l’ultimogenita; invece, paradossalmente  molti di questi vengono abbozzati appena, con alcuni che rasentano il mutismo pur essendo costantemente oggetto d’inquadratura. In merito proprio alla questione “attori”, da sottolineare inoltre l’irritante interpretazione della Stewart che, quando prende coscienza dei propri poteri, dismette la maschera da martire sfigata dei primi 4 capitoli e indossa quella da superfiga dai poteri divinatori che la fanno somigliare ad una Wonder Woman postmoderna.

Tutta la storia comunque ha lo scopo di convergere nei 9 epici minuti della battaglia finale, che rappresentano, al contrario del resto della pellicola, una vera gioia per gli occhi, ma soprattutto un evento portatore di emozioni assicurate, tanto da potersi considerare una delle più efficaci della storia del cinema. A tal proposito, sono evidenti le difficoltà nel maneggiare il meccanismo del “What if…” (intrinseco ai poteri di Alice Cullen) nella scena che precede la battaglia finale, azionata da qualche nonsense, tuttavia necessari per provocare sensazionalismo e credibilità delle vicende negli spettatori. In ogni caso, l’idea di proporre una battaglia epica che però nella realtà non si combatte, è un colpo di genio che fa recuperare un paio di stellette alla valutazione complessiva.

Il film, e la saga, si chiudono con un originale riepilogo finale, che, oltre a ricapitolare gli attori protagonisti di questa pellicola, realizzano un commiato in cui vengono citati tutti quelli che hanno partecipato ai 5 film della serie.

Colonna sonora degna di nota.

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