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The Raid: Redenzione

Regia di Gareth Evans vedi scheda film

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La recensione su The Raid: Redenzione

di supadany
8 stelle

Titolo già assorto al rango di cult, si parla pur sempre di genere, ma quest’ultimo, l’action movie, pare spesso languire, tra stantie ripetizioni e interpretazioni senza particolari attitudini.

Invece qui un regista gallese (Gareth Evans) vola in Indonesia e da vita a un film di genere purissimo che sfrutta appieno tutte le possibilità del caso senza pretendere di dare lezioni in altri campi.

A Giacarta, una squadra di polizia assalta di soppiatto un condominio, vero impero di un boss della droga.

Ben presto vengono scoperti, quando sono ancora lontani dalle alte sfere, e comincia una lunga battaglia; i poliziotti vengono decimati, ma tra loro c’è Rama (Iko Uwais) che, nonostante la sempre maggiore inferiorità numerica, non rinuncia a voler raggiungere l’obiettivo.

 

 

Il Galles incontra l’Indonesia e sono fuochi e fulmini, azione che più azione non si può proprio immaginare.

Su questo giostra, come principio basilare, il film di Gareth Evans, poi vengono aggiunti rapporti di parentela, che danno una scossa in più a livello di intensità emotiva, ma prima di tutto, e sopra a tutto, si parla di un vero vortice di azione. 

Pur confinato all’interno di un luogo angusto, si sbizzarrisce con soluzioni di ogni tipo, tra sparatorie a rotta di collo e una caccia in stile gatto col topo, ma con ruoli che si possono tranquillamente intercambiare a seconda del momento.

E poi c’è pure una successione … prima proiettili a go-go, poi lame, infine anche (furenti) corpo a corpo; se si trova il tempo per pensare si potrebbe obiettare che, per esempio, quando Rama finisce i proiettili gli altri non hanno più pistole (che caso), ma il film fa di tutto per garantire la propria totale escalation e in fondo questi particolari finiscono con il passare in secondo piano.

Fondamentalmente, ci si ritrova incollati allo schermo, con duelli in costante crescendo, coreografie da far invidia, con stunt estremi che richiamano, con tutti i distinguo, Jackie Chan, ma in questo caso non si ride nemmeno per sbaglio.

Il tenore è infatti sempre ultra intensivo, non c’è un attimo di tregua (almeno non sul serio), c’è sempre un rilancio, da tutto questo ne scaturisce un vero e proprio mantra per gli amanti dell’action movie, con un performance man come Iko Uwais del quale sicuramente risentiremo parlare (speriamo in bene) così come dovrebbe accadere a Gareth Evans che sembrerebbe avere molto da dare a un genere che spesso langue, non certo per quantità, ma per qualità.

Feroce. 

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