Regia di Eduardo Sánchez vedi scheda film
Molly, addetta a un grande magazzino, assieme al marito Tim , camionista, è tornata ad abitare nella casa della sua infanzia, visto che i genitori sono defunti. Ma le cose non sembrano andare nel verso giusto. Quando il marito è via per lavoro, lei avverte misteriose presenze nella casa. Cerca di ripristinare il suo equilibrio mentale con marijuana e droghe ma la situazione precipita in un abisso di paura e di ricordi. Tutto questo servirà a scoperchiare il vaso di Pandora in cui è racchiuso un passato difficile da raccontare.
Che Dio protegga la blogosfera perchè senza la recensione scritta da Angelo di Ulteriorità Precedente ( che trovate qui) non avrei mai scoperto questo film che si è rivelato una sorpresa abbastanza piacevole.
Lovely Molly è il ritorno alla regia di Eduardo Sanchez, uno dei creatori del caso cinematografico The Blair Witch project( 1999 ), che volenti o nolenti ha creato un nuovo modo per fare horror che ancora oggi è decisamente in voga, quello con la tecnica del mockumentary o anche del found footage.
Dal punto di vista tecnico il cordone ombelicale col passato non sembra reciso del tutto in quanto anche in questa sua ultima produzione ( scritta come sempre dallo stesso regista col fido Jamie Nash) ci sono generose sezioni girate con una telecamera azionata dalla stessa protagonista che vengono sapientemente alternate a ben più consistenti parti girate in maniera più "tradizionale".
Il crescendo di paura, violenza e mistero in Lovely Molly è gestito in maniera oculata da Sanchez che su quella che sembra una normalissima storia di case infestate inserisce tutta una serie di digressioni che contribuiscono a tenere altissima la suspense.
In realtà fino all'ultimo lo spettatore non sa se c'è uno spirito nella casa, se Molly è traumatizzata da un pregresso familiare che sta riaffiorando una volta rientrati nella casa oppure che sia semplicemente tutto frutto del suo alterato equilibrio mentale.
Una delle ultime sequenze in questo senso è piuttosto esplicativa, forse troppo, perchè in questi casi a volte è meglio rimanere col dubbio e non spiegare troppe cose.
Lovely Molly è una visione abbastanza piacevole, non sconvolgente dal punto di vista dell'originalità e con qualche snodo narrativo condotto in maniera piuttosto meccanica ( soprattutto nell'ultima parte) ma assolve perfettamente al suo compito di intrattenimento non troppo becero.
Sanchez è bravo a creare un'atmosfera malsana che si respira nelle mura di una casa che ad ogni sequenza si rivela più soffocante per chi la abita.
La piacevolezza della visione di questo film non può prescindere dalla bravura della protagonista, Gretchen Lodge, una semiesordiente che si immola anima e corpo a dare vita a un personaggio difficile perchè col passare dei minuti oltre che mentalmente sembra deteriorarsi anche fisicamente , un po' come il piatto di carne nel polanskiano Repulsion.
Ancora una volta l'orrore nasce nella profonda provincia americana, ancora una volta in una classe sociale costretta a lottare ogni giorno per guadagnare la pagnotta, ancora una volta l'orrore nasce all'interno del contesto familiare. Sia presente che passato.
Il filo conduttore è tenuto costantemente in bilico tra la vita presente con l'anodino Tim, avara di particolari soddisfazioni e la narrazione di un passato familiare impossibile da raccontare che viene fatta attraverso i dialoghi tra le due sorelle.
Pur in assenza di spiegoni trituranti, il finale è comunque tenuto aperto nel solco dei legami familiari.
(bradipofilms.blogspot.it )
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