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Una lettera per Momo

Regia di Hiroyuki Okiura vedi scheda film

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La recensione su Una lettera per Momo

di andenko
7 stelle

Se dovessi evidenziare l'insegnamento più "rivoluzionario" del maestro Miyazaki, che il regista Okiura ha interiorizzato alla perfezione, direi che per fare un buon film d'animazione non serve nessun cattivo da distruggere. Con buona pace degli americani... Voto: 7+.

scena

Una lettera per Momo (2011): scena

Proviamo a fare un elenco...

Il trasloco dalla città alla campagna di una famiglia monoparentale, in una casa infestata da presenze soprannaturali che solo pochi fortunati possono vedere ("Il mio vicino Totoro" e "Arrietty"). La nonnina dei vicini che ha un orto pieno di tesori ("Il mio vicino Totoro"). I demoni-gocce-di-pioggia alias i nerini del buio ("Il mio vicino Totoro" e "La città incantata"). I folletti muti del bosco alias i kodama de "La principessa Mononoke". La falange di mostri che scorta Momo dal dottore per salvare la mamma come il Gattobus de "Il mio vicino Totoro". Il tifone in arrivo nel momento meno opportuno ("Ponyo sulla scogliera"). I balletti magici ("Il mio vicino Totoro"). E di sicuro ne sto dimenticando molti altri.

Pare davvero impossibile, in Giappone, realizzare un film d'animazione con qualche aspirazione artistica, senza omaggiare lo Studio Ghibli ad ogni piè sospinto.

Veniamo ai tre demoni. Il gigante Iwa ricorda i tre testoni aiutanti di Yubaba, mentre la rana Kawa somiglia alle rane umane che ricevono gli spiriti nelle terme ("La città incantata"). Capisco che tutti i personaggi soprannaturali che si ispirano alle mitologie giapponesi debbano un po' rassomigliarsi. Tuttavia, il piccolo e stralunato Mame è una bella intuizione, forse l'unico davvero originale del film ed è quello, tra l'altro, che i miei bambini hanno amato di più.

Questo perché ispirarsi non significa scopiazzare. "Una lettera per Momo" è un film autonomo e godibile a prescindere dalle "citazioni". Forse un po' lungo per gli spettatori più piccoli, ma senza annoiare.

E se dovessi evidenziare l'insegnamento più "rivoluzionario" del maestro Miyazaki, che il regista Okiura ha interiorizzato alla perfezione, direi che per fare un buon film d'animazione non serve nessun cattivo da distruggere. Con buona pace degli americani...

Voto: 7+.

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