Regia di Goffredo Alessandrini vedi scheda film
Da un infelice romanzo un film epocale, dominio d'espressività ,che addensa qui solitudine, là ferina intransigenza, del volto di "Kira"/Alida: energia di un'intima frequenza di oscillazioni che il personaggio schiude con la rivelazione della realtà umana -oltre lo specchio d'arte- che lo adombra.
Gli italiani lo hanno riscopoerto -e poco dopo sarebbe tornato fruibile anche il coevo Odessa in Fiamme, con Maria Cebotari- in arrivo dall'America, ove, nel corso della seconda metà d'anni '80 fu presentato, ma con ampi tagli ogni volta, in celebrati films festivals degli States. Deciso impegno recitativo del giovanissimo e di Alida realmente innamorato(chi già allora non lo fu?) Rossano Brazzi, antagonista "Leo" del ferreo e intelligente commissario politico dei Soviet "Andrej Taganov" (nel misurato e persuaso stile di Giachetti). Majano diede a lungo il cambio ad Alessandrini -con suo preciso assenso- girando moltissime scene tra cui, mirabili, i primi piani dei dialoghi fra i ribelli amanti, nello splendore "di contrasto" di una fotografia di ricami espressionisti. Prodotta da Vittorio Mussolini, l'opera si distinse anche pei dubbi, a livello sociale, che ne vennero immediatamente tessuti allora intorno, di "anelito di libertà da qualsiasi oppressione totalitaria e a favore di una sorta di comunismo cristiano, come già all'epoca sospettò Vittorio Mussolini e come conferma il deuteragonista Fosco Giachetti" (Pellizzari e Valentinetti).
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