Trama
Parigi, 1910. Mentre le strade della città sono totalmente allagate, il proiezionista Emile e l'amico Raoul, fattorino di giorno e inventore di notte, sono spinti dalla curiosità a intrufolarsi nell'abitazione laboratorio di uno scienziato folle, dove un'esplosione causa la fuga di un mostro. Temendo che sia pericoloso, i due si lanciano in una rincorsa caotica ma l'intervento di Lucille, una cantante di cabaret compagna di classe di Raoul, permette loro di capire che la creatura non è fonte di minaccia per nessuno. Si pone però un altro problema: il capo della polizia, che aspira a divenire sindaco della città, è già sulle tracce del mostro e la cattura per lui rappresenterebbe la certezza dell'elezione. I tre decidono allora di intervenire per evitare che la bestia finisca nelle sue mani.
Approfondimento
NOSTALGIA DI CASA
Un mostro a Parigi nasce dall'esigenza nostalgica del regista Bibo Bergeron di rendere omaggio a Parigi, sua città di origine. Mentre era impegnato negli Stati Uniti nella realizzazione di Shark Tale, Bergeron concepisce il desiderio di raccontare una storia romantica che, condita da venature horror, mettesse in risalto l'effervescenza del XX secolo, un periodo durante il quale scienza e tecnologia provvedono a sfidarsi nel nome del progresso. Accanto ad invenzioni come le automobili o i treni, Bergeron pensa ad una storia il cui protagonista principale è un mostro creato da un esperimento di laboratorio. Dapprima immaginato come vampiro, il mostro per allettare maggiormento il pubblico infantile è stato trasformato in una sorta di pulce che cresce sempre più fino a raggiungere dimensioni umane.Per scremare le tante idee che gli frullavano in mente, nel 2006 il lavoro di sceneggiatura fatto da Bergeron viene passato al setaccio da Stéphane Kazandjian, che taglia le parti superflue del racconto e incanala il racconto in una dimensione da film. Poiché Bergeron voleva realizzarne un'opera che fosse anche musicale, alla colonna sonora si è cominciato a lavorare molto tempo prima che fosse ultimata la stesura definitiva della sceneggiatura, affidando a Matthieu Chédid nell'ottobre del 2005 il compito di comporre canzoni e musiche originali e di prestare voce al personaggio del mostro Francoeur. Per il personaggio di Lucille, invece, Bergeron recluta Vanessa Paradis e su di lei modella forme e volto della sua protagonista.
I CINQUE PERSONAGGI PRINCIPALI
Sono fondamentalmente 5 i personaggi principali di Un mostro a Parigi: Lucille, Francoeur, Raoul, Emile e il commissario Maynott. Lucille (doppiata nella versione italiana dalla cantante Arisa), stella del cabaret, è una cantante bella e grintosa di Montmartre. Da quando all'età di nove anni ha perso i genitori, vive con la zia Carlotta che la spinge ad accettare le avances del commissario Maynott. Ama l'indipendenza e lo stile di vita da artista di prestigio ma, nonostante la fama e il successo, conduce un'esistenza solitaria che cambierà quando incontra Raoul, un amico d'infanzia fastidioso ma al contempo affascinante.Francoeur (doppiato dal cantautore Raf) era in origine una piccola pulce che viveva indisturbata sul posteriore della scimmia del Giardino zoologico. Durante un esperimento avventato, viene trasformato in un gigante di quasi 2 metri che semina il terrore per le vie di Parigi, divenendo l'oggetto di caccia di Maynott. Grazie alle facoltà umane innestate dall'esperimento, Francouer nasconde il suo aspetto mostruoso dietro una voce dal meraviglioso canto e un grande cuore d'oro.
Raoul (doppiato da Enrico Brignano) è un incorreggibile, sfacciato e intraprendente giovane. I suoi unici amici sono Emile e Catherine, il furgone che ha trasformato in un'auto alla James Bond. Anche lui vive a Montmartre e, nonostante sembri odiare Lucille, non può fare a meno di rimanerne incantato ogni volta che la incontra.
A differenza degli altri personaggi, Emile (doppiato da Enzo De Caro) non è il tipico eroe da avventura. Timido e impacciato, è un sognatore che non ha neanche il coraggio di rivelarsi a Maud, la giovane donna che incontra ogni giorno all'entrata del teatro e che ama. Con i suoi pregi e difetti, non fa mancare mai il suo sotegno a Raoul, anche nelle avventure più folli.
Il commissario Maynott (doppiato da Maurizio Mattioli), infine, pensa di essere un uomo molto importante. Immodesto e criticato per come gestisce il diluvio che colpisce Parigi, cerca di guadagnare popolarità candidandosi a sindaco della città prima di vedere nella cattura di Francoeur l'occasione perfetta per mettersi in risalto.
DIFFICOLTÀ DI PRODUZIONE
Il processo di animazione vero e proprio ha inizio subito dopo l'arrivo della stesura definitiva della sceneggiatura nell'estate 2006, quando si comincia a lavorare sullo sviluppo visivo della storia individuando il tratto dei personaggi, le scenografie e le varie tonalità di colori da usare. Dopo 2 anni di preproduzione, a inizio 2009 parte la produzione effettiva del film, terminata nell'agosto 2010. Poiché realizzare un film d'animazione richiede sempre tempi lunghi di lavorazione - La strada per El Dorado e Shark Tale, i precedenti lavori di Bergeron, sono stati realizzati in Usa in un intervallo di tempo compreso tra i tre e i cinque anni -, in Francia non è stato facile reperire da subito i fondi necessari. A un certo punto la produzione ha anche subito dei rallentamenti dovuti alla mancanza di soldi per pagare gli stipendi delle persone coinvolte nel progetto. La difficoltà maggiore era data dallo spiegare che il film si sarebbe differenziato dallo stile della Pixar o della Dreamworks e che i personaggi sarebbero stati più caricaturali rispetto ai film americani, con un'impronta quasi impressionista.
Per contribuire a tenere costante il ritmo della storia, prima di passare all'animazione definitiva, Bibo Bergeron ha realizzato uno storyboard animato e doppiato da amici e familiari, su cui apporre modifiche o tagli in modo da non sprecare ulteriore tempo e denaro con costosi tagli in post produzione.
Note
Un mostro a Parigi, pur se giunto da noi con un anno di ritardo, spicca nell’animazione digitale continentale (ben più di Gladiatori di Roma 3D), anche se non raggiunge il modello americano: per esempio le strade sono troppo comodamente spopolate. Nonostante il look caricaturale dei personaggi, ispirato ai disegni di Franquin, pure lo humour stenta; in compenso il regista Bibo Bergeron, già autore di Shark Tale, sa raccontare una storia dal sapore classicamente parigino, integrando efficacemente i numeri canori nella narrazione. Il mostro-pulce è infatti una sorta di nobile Fantomas canterino, una versione mascherata di Aristide Bruant con voce (francese) di Mathieu Chedid, in arte M. In Italia è Raf a parlare e cantare per lui, duettando con Arisa anziché con Vanessa Paradis.
Trailer
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Commenti (2) vedi tutti
Semplicemente mediocre. Voto 6----
commento di BradyTrés jolie, vraiment…
commento di stenlio