Lisa (Anna Paquin) è una liceale 17enne di New York che vede crollare ogni sua certezza quando crede di aver giocato un ruolo fondamentale in un incidente che è costato la vita a una donna. Prova in tutti i modi a porre rimedio al suo sbaglio ma ogni volta incontra ostacoli di ogni tipo e, frustrata da ciò, inizia a trattare male tutti coloro che la circondano: famiglia, insegnanti, amici e, soprattutto, se stessa. L'animo di Lisa è ormai diviso in due e deve affrontare il fatto che i suoi valori giovanili sono in netto contrasto con la realtà e i compromessi del mondo adulto.
Note
La coscienza - di una ragazza interrotta, di una città ferita - è il fulcro dell’opera seconda di Lonergan, che per Conta su di me (2000) era stato nominato all’Oscar. Lo strazio di Lisa abita registri diversi, fagocita gli adulti con innocenza e brutalità, sale e scende da un palcoscenico metaforico di cui è protagonista (o attrice?) per implodere nella platea di un teatro reale. Margaret è la miglior prova della Paquin e la gestazione di un peccato irredimibile, in irrisolto equilibrio tra il senso di responsabilità e l’ammissione di colpa.
Il secondo film di Lonergan non è un racconto di formazione, come potrebbe sembrare, bensì la messa in scena di un’adolescenza turbolenta ed esplosiva, incarnata da uno dei più ripugnanti personaggi femminili che – tolto qualche film horror – si siano visti al cinema.
Tutto torna, o cerca di farlo, in questa logorroica trance de vie di una giovane donna della New York bohémien che fa di un impulsivo imperativo morale la sua stella polare e che elargisce con sfrontata civetteria la sua spontanea disponibilità sessuale, aggrappandosi ai fragili appigli di un'età di passaggio dove comanda il cuore più della mente.
Quando un donna muore in seguito all'incidente d'autobus causato dalla distrazione dell'autista, la 17 enne Lisa crede di esserne la involontaria responsabile. La sua difficile situazione familiare ed una sopraggiunta crisi di coscienza, la porteranno a confrontrarsi con un mondo di adulti che stenta ad assumersi le proprie responsabilità e con l'accidentato percorso di una faticosa… leggi tutto
Margaret non è il nome della protagonista. È invece la ragazzina immaginaria a cui lo scrittore inglese Gerard Manley Hopkins si rivolge nella sua poesia Spring and Fall, to a Young Child. Un professore di lettere la recita in classe. E fornisce la chiave di lettura a questa vicenda costruita intorno ad un enorme senso di colpa, e che, però, non è il solito dramma del rimorso. Il conflitto… leggi tutto
Parlare di New York e delle persone che la vivono ogni giorno, descriverne i rapporti senza falsare la distanza che le separa una dalle altre. Un problema di prospettiva che nel cinema diventa anche una questione di sostanza. Il rispetto del dramma vissuto da una città ancora nel terrore per una tragedia epocale si può tradurre nella voglia di narrare la condizione degli uomini e il loro… leggi tutto
La diciassettenne newyorchese Lisa Cohen (Paquin) ce le ha proprio tutte: è razzista, avida, intrattabile, isterica, ha zero senso civico, è totalmente irresponsabile e consumista. Va in giro con minigonne che hanno gli stessi centimetri quadrati di un fazzoletto, si porta a letto indistintamente professori e compagni di classe e, come se non bastasse, è una racchia pazzesca…
Quando un donna muore in seguito all'incidente d'autobus causato dalla distrazione dell'autista, la 17 enne Lisa crede di esserne la involontaria responsabile. La sua difficile situazione familiare ed una sopraggiunta crisi di coscienza, la porteranno a confrontrarsi con un mondo di adulti che stenta ad assumersi le proprie responsabilità e con l'accidentato percorso di una faticosa…
La vita di Lisa Cohen (Anna Paquin) - una studentessa newyorchese di origini ebraiche, che vive con la madre (J. Smith Cameron), separata dal padre (Lonergan stesso), che invece vive in California - viene letteralmente sconvolta il giorno che, involontariamente, con il concorso di colpa di un autista di autobus (Mark Ruffalo), la morte di una signora che stava attraversando la strada (a semaforo…
Aneddoto, in forma di sproloquio, lungo quasi come un racconto (anche perché in fondo, in parte, lo è); sarà insolito, lo è, ma prima di tutto, in qualche modo forse a me stesso sconosciuto,…
Anna Paquin e' l'anima di questo film e sarebbe stata meritevole di oscar.E' figlia in una famiglia divisa e' donna volubile di carattere mutevole,provoca un'incidente,falsa i fatti poi ritratta.Una bella pellicola che mostra i tanti difetti del nucleo famigliare odierno in america.Consigliatissimo.
Secondo film per Kenneth Lonergan che dopo l’apprezzato “Conta su di me” riesce ancora una volta a dar vita ad una pellicola controversa e non solo per il fatto che abbia visto la luce della sala con un ritardo abnorme rispetto alle riprese e ciò risulta lapalissiano appena si vede Anna Paquin (ma anche nomi di produttori come Anthony Minghella e Sidney Pollack nel frattempo deceduti),…
Film che conferma un detto che si usa(va) dalle mie parti: "manicomio è scritto fuori"! Infatti c'è una tizia che crede di essere la Lolita del nuovo millennio ma è già un po' su di età e se la cagano davvero in pochi malgrado minigonne mozzafiato e accavallamenti di gambe a ogni pie' sospinto. Così mentre sta cercando di adescare l'autista di un bus, quello, distratto, sfracella una…
Empatia Anestetica.
Leopardiana Foglia Frale (*) canta se stessa per le Street e le Avenue di N.Y.
Lisa piange anche per sé e capisce, finalmente stanca, la donna che sarà.
Chissà se quella donna potrà mai capire la Lisa d'allora, se ne avrà anche solo voglia.
Riconoscerla. O l'incontrario...
Lisa piange...e forse il perché…
Da dove nasce il senso di colpa? Ed è per tutti uguale? Cosa porta una ragazza di 17 anni a dibattersi nell'angoscia ed in una palese voglia di distruggere se stessa e gli altri nella consapevolezza di aver contribuito a causare la morte di una donna travolta da un autobus? Qual'è il limite che separa la verità dalla coscienza della verità, quando si oltrepassano le soglie dell'infanzia…
La Crisi come un'Occassione. Massima Utopia. Ce la faremo, perché l'alternativa è non farcela ( al massimo ce la faranno fare...che è da un pezzo che ce la stanno facendo ).…
Margaret non è il nome della protagonista. È invece la ragazzina immaginaria a cui lo scrittore inglese Gerard Manley Hopkins si rivolge nella sua poesia Spring and Fall, to a Young Child. Un professore di lettere la recita in classe. E fornisce la chiave di lettura a questa vicenda costruita intorno ad un enorme senso di colpa, e che, però, non è il solito dramma del rimorso. Il conflitto…
La madre fa l’attrice a Broadway, il padre lo sceneggiatore a Los Angeles. Lei, Lisa, ha 17 anni e una vita da normale adolescente privilegiata. Vuole acquistare un cappello da cowboy, di quelli che in Texas si sprecano ma nell’Upper West Side newyorchese sono merce rara. Il conducente di un autobus lo sta indossando, lei lo coinvolge in un dialogo che lo distrae dalla strada. Un semaforo…
Parlare di New York e delle persone che la vivono ogni giorno, descriverne i rapporti senza falsare la distanza che le separa una dalle altre. Un problema di prospettiva che nel cinema diventa anche una questione di sostanza. Il rispetto del dramma vissuto da una città ancora nel terrore per una tragedia epocale si può tradurre nella voglia di narrare la condizione degli uomini e il loro…
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Commenti (3) vedi tutti
Il secondo film di Lonergan non è un racconto di formazione, come potrebbe sembrare, bensì la messa in scena di un’adolescenza turbolenta ed esplosiva, incarnata da uno dei più ripugnanti personaggi femminili che – tolto qualche film horror – si siano visti al cinema.
leggi la recensione completa di barabbovichTutto torna, o cerca di farlo, in questa logorroica trance de vie di una giovane donna della New York bohémien che fa di un impulsivo imperativo morale la sua stella polare e che elargisce con sfrontata civetteria la sua spontanea disponibilità sessuale, aggrappandosi ai fragili appigli di un'età di passaggio dove comanda il cuore più della mente.
leggi la recensione completa di maurizio73Growing up.
leggi la recensione completa di mck