Regia di Michael Brandt vedi scheda film
Al di là del mito Gere, a volte basta il genio di un regista come Michael Brandt per creare un capolavoro che gli amanti del genere ricorderanno e vorranno rivedere più volte.
Dalle prime immagini, la coppia Gere - Grace sembra malassortita, la forbice del differenziale artistico propende verso un Richard Gere in ottima forma e perfettamente a suo agio nel personaggio che si dimostrerà sempre più ambiguo. Impossibile trovare una sbavatura nella recitazione, ben supportata da un doppiaggio ineccepibile. Allo stesso modo, Topher Grace viene fuori dalla timidezza iniziale, e prende in mano una situazione narrativa avvincente, senza tregua, dove la caccia al fantomatico Cassius si innesta a un certo punto con il non meno strabiliante Brutus. In sintesi, la trama vede un veterano della CIA affiancato da un giovane agente intenzionato a far valere la laurea conseguita a Award se non altro perchè la tesi era prprio su Cassius, dato per defunto ma rispuntato con i suoi efferati delitti dopo vent'anni. Nondimeno, Brutus, anch'egli dato per morto ammazzato, vive in galera dalla quale evade per poter uccidere Cassius, ma mal gliene incoglie. Il finale è da giallo, appassionante e con colpi di scena forse prevedibili, ma con doppia soluzione, che lascia allo spettatore le riflessioni morali su un finale che turba le coscienze.
La regia di Michael Brandt è perfetta, la fotografia pure, tutti gli attori, anche quelli di secondo piano svolgono perfettamente il loro ruolo.
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