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Headshot

Regia di Pen-ek Ratanaruang vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Headshot

di alan smithee
8 stelle

Dopo quella coreana e' la cinematografia thailandese quella che ci dà le più inattese soddisfazioni. E questo Headshot, uscito in Francia da circa un mese ne è la più evidente conferma. Thriller teso e ad incastro, strutturato su più fronti temporali che ne complicano un po' la sua struttura e la perfetta comprensione, ma quando i tasselli tornano a posto, questo quazzabuglio temporale risulta una scaltra soluzione per contribuire a dare una scansione più dinamica ad una vicenda che altrimenti deborderebbe nel deja vu.
Il film ha al centro della sua storia Tul, un giovane ex agente infiltrato nelle cosche più marce del paese, per cercare  di smascherare i traffici illeciti che trovano in esponenti politici di spicco i loro mandanti principali. Quando e' ad un passo per risolvere il suo più scottante lavoro, rifiuta una tangente offerta per mettere a tecere la sua temutissima inchiesta, ma viene invischiato in una storia di assassinio recitata ad arte per incastrarlo e rinchiuderlo in carcere.
Dopo poco viene contattato da un misterioso "Dottor Devil" che gli offre l'opportunità di uscire in poco tempo di galera per essere assoldato in una sua squadra di killer anonimi con il compito di abbattere tutte le mele marce che si annidano al potere della nazione.
Inizia così per l'ex poliziotto una seconda vita da killer spietato e senza pietà, fino a quando un attentato ai danni di un potente politico non va come da progetto, Tul viene ferito gravemente e finisce in coma profondo. Pian piano esce dal tunnel, recupera uno stato fisico accettabile, ma la sua vista, a causa di una pallottola che gli ha attraversato il cranio, gli fa percepire tutto il mondo attorno capovolto, conferendogli altresi' emozioni e stati d'animo che prima non aveva mai provato. Teso e dinamico nella migliore tradizione del cinema d'azione e poliziesco dell'Est, il film di Ratanaruang (ammesso che questo sia il cognome) è un adrenalinico andirivieni temporale che alterna duelli e sparatorie, torture e tattica investigativa a storie d'amore tra puttane pentite ed emotivamente combattute sorelle di boss, che ingannano il nostro piacente protagonista, ma alla fine se ne lasciano irretire aiutandolo nel momento cruciale. Certo la speranza non viene a meritarsi di figurare come trionfatrice, ma gli eroi perdenti e bastonati sono quelli che restano nella memoria dei giusti e di chi lotta per la salvaguardia dei valori più genuini e dimenticati. Un gran bel film insomma, da un paese ancora tutto da scoprire, cinematograficamente e non.

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