Regia di Rémi Bezançon vedi scheda film
Commedia francese che riesce a dosare i toni e quindi a regalare emozioni sotto diverse spoglie, senza azzeccare ogni mossa, ma facendone comunque a sufficienza per offrire quanto basta per lasciare (almeno) una lieve sensazione di soddisfazione.
Barbara (Louise Bourgoin) e Nicolas (Pio Marmai) si conoscono, si amano e non ci mettono molto neppure a concepire un figlio; ma già durante la gravidanza affiorano le prime difficoltà con la necessità di scendere a compromessi tra le parti.
E le cose non migliorano nemmeno dopo la nascita del pargolo, anzi aumentano le responsabilità e con esse anche i diverbi tra i due con un rapporto sempre più complicato da gestire e da tenere unito.
In poco più di 100 minuti Remi Bezancon racchiude un’ampia gamma di avvenimenti all’interno del più comune rapporto uomo/donna che parte dall’amore più sereno per arrivare al più alto punto dello stesso, ovvero la procreazione senza scordarsi dei lati oscuri, ovvero di quelle difficoltà implicite ai cambiamenti della vita.
Prova ad essere intellettuale (vedasi le citazioni su film, personaggi e romanzi), ha un istinto sbarazzino, ma non si scorda nemmeno una punta di acidità che da sempre un tocco di gusto in più.
Il racconto è sempre arricchito da qualche sfumatura secondaria, ma nella seconda parte si registra un costante appensatimento, proprio della vicenda e della piega che prende, con cambi e rigidità, legami che si rinsaldano a fronte di altri che crollano, tra parole, schiamazzi, lacrime di disperazione più che di gioia.
Ed il finale è (un confronto) aperto, come poi lo è la vita stessa, sempre pronta a regalarci una grande gioia, o un gran dolore, quando meno ce lo aspetteremmo, anche se poi le riflessioni presentate non possiedono quella profondità in grado di ammaliare e di lasciare un retrogusto particolare a germogliare.
Insieme comunque gestito con scaltrezza dal regista Remì Bezancon, mentre Louise Bourgoin, tra bellezza,dolcezza e rabbia offre un compendio di qualità/debolezze degne della prima fila e Pio Marmai paga anche un po’ la natura del suo personaggio e comunque il confronto con la più affermata (bella e brava) collega di set.
Sostanzialmente grazioso.
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