Regia di Ben Wheatley vedi scheda film
Un ex militare si ritrova in grossi guai finanziari che rischiano di minare la sua vita privata (i suoceri non hanno stima di lui, il figlio assorbe con celato smarrimento l'atmosfera tesa, con la moglie sono ovviamente litigi continui). Ma ad un tratto un'opportunità può essere in grado di dare una svolta alla situazione, la quale come una distante bufera sembra provenire da un passato messo da parte ma mai davvero rimpianto, quando uccidere era una routine con cui convivere serenamente (e che magari regalava anche una punta di divertimento), la morte una spettatrice da farsi amica ed i problemi quotidiani un ovattato ricordo incapace di destare preoccupazione. Ma i germi dell'inquietudine, di per sé estremamente significativi, sono sin da subito pronti a proliferare destabilizzandoci: il lavoro viene offerto al protagonista con surreale tranquillità da un suo ex commilitone, la cui compagna (oltre a fare strani discorsi) si mostra particolarmente incline a voler "marchiare" quella casa con l'intenzione di ritornarci; l'affezionato gatto di famiglia (che era solito portare tributi ai suoi padroni) viene ucciso in modo curiosamente sadico; i mandati del lavoro vogliono che l'incarico sia accettato con una firma di sangue. Da qui in poi è una lenta ma inesorabile discesa nell'orrore e nella follia, cadenzata da continui dubbi, paure, esplosioni di violenza raccapricciante e, soprattutto, sempre più frequenti segnali spaventosi che alimentano la paranoia e l'incertezza, per poi degenerare in un finale terrificante, imbevuto di esoterismo, di depravazione mistica, di intelligenti riferimenti cinematografici, filosofici, politici ed antropologici, che si ricollega con beffarda puntualità a quanto visto in precedenza, lasciando però allo spettatore il gusto celato di un terribile mistero. Un film affascinante, a suo modo raffinato, in grado di instillare un'inquietudine reale e pervasiva grazie ad una narrazione sapiente e misurata. Certo, forse è un po' troppo compiaciuto nella sua cripticità, ma lo è in modo non gratuito, restando sempre al servizio dell'evoluzione emotiva della vicenda.
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