Regia di Ben Wheatley vedi scheda film
Uno dei film più imbecilli che abbia mai visto. Violenza "estrema" (?) e gratuita filmata coi soliti jump-cut e la solita mdp a mano; un copione che cerca l’apologo (a)morale, ma affastella inutilmente disparati spunti psico-patologici, sociologici, politici, erotici, etici, senza capo né coda; regia che oscilla fra una pomposa ed imbarazzante enfasi thriller e la ricerca di un registro grottesco/paradossale che non arriva mai. Solo cinismo, qualunquismo, arroganza pseudo-autoriale, dilettantismo estetico. Nessuna traccia di british black humour, anzi: l'autore adotta un tono serioso francamente imbarazzante. La riflessione di Wheatley sulla violenza è quantomai confusa e pretenziosa: siamo ben lontani dal "neutralismo" di Haneke come dal parossismo di Tarantino. Qui ci li limita a sprofondare in un abisso di ferocia fine a se stessa, con compiaciuto dispiego di tutta la pletora di perversioni e crudeltà che la specie umana può (auto)infierire. Nemmeno come allucinato viaggio onirico il film acquista un qualche grado di interesse, fosse anche solo a livello di fascino figurativo o narrativo. Ciliegina sulla torta: un finale delirante, con tanto di pasticcio occultista, così tanto per gradire.
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