Regia di Brendan Toller vedi scheda film
Un documentario che vuol essere un atto di amore nei confronti del caro vecchio negozio di dischi. Lo fa girovagando tra commercianti, proprietari di etichette musicali e artisti, facendoli parlare e, con pieno diritto e pacatamente, sfogare. E' bene specificare che con negozio di dischi s'intende quello piccolo, polveroso, indipendente, gestito da veri appassionati, lontano anni luce dalle grandi catene e dai supermercati, dalle (il)logiche di mercato e di profitto. Importanti perchè rappresentano un punto di ritrovo per la comunità, un opportunità di socializzazione, oltre allo scambio culturale che in essi avviene. Luoghi che ahinoi stanno scomparendo a grandi passi e a vista d'occhio, sostituiti da solarium, handy-shop o quant'altro la nostra bacata e vacua società dell'immagine vuole imporci e che noi stupidamente trangugiamo. A lungo rimasti un baluardo di fronte alla strapotere "corporate" e seconda casa di molti "music nerd", ora sembra che negli Stati Uniti, così come dalle nostre parti, non ci sia più spazio per queste minuscole realtà. Alcuni per il momento sono sopravvisuti (a stento ma ce l'hanno fatta), forti di una filosofia di vita, di una "visione", di una "missione" da compiere che li ha spinti ad andare avanti nonostante le avversità e il clima poco favorevole. Molti altri invece hanno dovuto chiudere, talvolta contro la loro volontà, poiché sfrattati. A dispetto di quanto promesso nel sottotitolo del film, non vengono avanzate proposte concrete per invertire la rotta o lanciati chissà quali messaggi di speranza, l'unico auspicio del film è un semplice "non abbandonateli e sosteneteli". Nel contempo si fa la cronistoria recente dell'industria musicale, soprattutto dal momento in cui inizia la crisi del CD (circa 10 anni fa) fino alla consacrazione del formato mp3 (sinonimo di download legali ma anche di file-sharing selvaggio), tratteggiando uno scenario profondamente mutato da cui difficilmente si vorrà o si potrà fare dietrofront. Forse solo il vinile, che sta prepotentemente tornando di moda (sia per quanto riguarda le novità, sia per le ristampe di classici), salverà il godimento provato nel possedere, odorare e toccare con mano il supporto fisico, ma il trend secondo cui gli acquisti si fanno online probabilmente continuerà a consolidarsi anche in futuro, sempre e comunque a discapito dei piccoli esercizi tradizionali e delle loro cestate e scaffalate di magica e inesplorata musica che aspetta solo di essere ascoltata e amata.
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