Regia di M. Girolami, V. Metz, M. Marchesi vedi scheda film
Favoletta dalla morale semplice semplice, ma allestita con cura attorno ad un protagonista all'apice della forma (Walter Chiari) da un duo di sceneggiatori, Metz e Marchesi, capace di intrattenere e divertire con discreto garbo. La co-protagonista Helene Remy, appena ventenne, sparirà entro un decennio dopo una serie di particine simili; ben più noti invece i nomi degli interpreti delle seconde file: Enrico Viarisio, Gianrico Tedeschi, Raimondo Vianello, ma soprattutto Carlo Campanini, che ha il ruolo più importante fra questi, ma rimane - come sempre - relegato alle sue movenze ed alle gag da avanspettacolo. Per essere espliciti al massimo gli autori inseriscono una didascalia finale che rassicura: al mondo c'è posto per tutti, cinesi, negri, napoletani, americani... e anche per i marziani, chissà. Basta questa chiosa finale per capire quanto la pellicola sia invecchiata rapidamente. Suggestiva ad ogni modo la visione di Roma assolata e completamente deserta; musiche di Nino Rota. 4,5/10.
Modesto travet risolve le sue frustrazioni con... la caduta della bomba atomica: rimanendo sulla Terra solo lui, la ragazza che ama e un amico, tutto sarà finalmente facile. Ma è solo un sogno...
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