Regia di Stefano Chiantini vedi scheda film
Ivan (il Franek scoperto e lanciato in Italia da Silvio Soldini con Brucio nel vento) è un immigrato clandestino che tenta di star dietro al padre ubriacone, ai padroncini che sfruttano e non pagano, e agli italiani che si sentono minacciati dalla sua presenza. Siamo in Puglia, fra la terraferma e le Isole Tremiti. Dopo un pestaggio, Ivan viene curato da Martina (Asia Argento), una ragazza rimasta sola (e per questo si rifiuta di parlare) che vive con Don Enzo, suo tutore e parroco del paesino, da poco dimesso dall’ospedale reduce da un ictus. Ben presto la “famiglia” si allarga, con reazioni stizzite di Wilma, la sorella del prete, anche lei contro Ivan perché suggestionata dalle malelingue e dalla paura di perdere una parte dell’eredità. Tra Ivan e Martina nasce un amore genuino, dapprima osteggiato da Don Enzo, poi da quest’ultimo addirittura favorito. Stefano Chiantini - un passato corposo fatto di corti, lunghi e documentari - dirige bene gli attori (spicca il parroco, scorbutico e incazzoso, di Giorgio Colangeli) e filma i paesaggi del nostro Sud con pudore e sapienza. Ciò che gli manca (difetto cronico della nostra autorialità media e/o mediobassa) è il coraggio di scelte più azzardate e di svincolarsi da una programmaticità troppo studiata a tavolino (fin dal titolo, metaforico e reale). L’Argento muta fin quasi ai titoli di coda è meglio dell’Asia parlante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta