Regia di Goro Miyazaki vedi scheda film
"Meglio maiale che fascista!" Già in Porco Rosso di Hayao Miyazaki c'era tutta una poetica politica che non avevo mai visto in nessun altro cartone animato. Ora, sempre dallo Studio Ghibli ma dalla mano di Goro Miyazaki, esce un altro film che unisce la poesia alla politica. Perchè secondo me questo è un film molto politico. Non l'avrei mai detto, lo ammetto. Ma quando ho capito che La collina dei papaveri, oltre a una bellissima storia d'amore, tarttava anche di una residenza studentesca occupata...beh...l'ho seguito con più attenzione. Anche qui a Torino ci sono ora ben due case occupate da studenti, la Verdi 15, non so se ne avete sentito parlare. Occupata e sgomberata ai piedi della Mole, gli studenti nel giro di una settimana hanno deciso di prendersene altre due e organizzare laboratori, cineforum, concerti. Esattamente quanto si vede nel film di Miyazaki. Qui siamo nella metà degli anni '60, ma già si nota il fermento, la voglia di cambiare le cose, la resistenza contro la demolizione del Quartier Latin. Pronti a tenersi stretta la casa, questi studenti giapponesi entreranno in un mondo di autogestione che permetterà loro di crescere e maturare. E parallelamente a questo, si dipana la storia d'amore tra due ragazzi, entrambi frequentatori del Quartier Latin, che dopo una scoperta tanto dolorosa quanto apparentemente insormontabile, scoprono la verità su loro stessi fino a coronare il loro sogno. E infine sullo sfondo di un paesaggio mozzafiato, dove il mare confina con il sole, fa da contorno una colonna sonora a mio avviso veramente bella. Ripeto: non mi aspettavo così tanto da un film di Goro, che ovviamente non raggiunge Hayao, però è stata davvero una notevole sorpresa. E semmai qualche studente o studentessa leggesse questa recensione o vedesse il film...si organizzi per far vivere un altro Quartier Latin!
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