Regia di Goro Miyazaki vedi scheda film
Puoi costruire il tuo futuro se ti scordi del passato? I temi del film sono la responsabilità e la tenacia che ci portano ad ottenere quello che ci prefiggiamo, l’amicizia, l’amore, l’ecologia (l’abbattimento delle case piccole per quelle sempre più grandi). Non è un film per bambini, la storia - che profuma d’amore - è delicata ma complessa.
18° lungometraggio dello Studio Ghibli, 2° (e il migliore) dei tre film diretti dal figlio di Hayao, dopo I racconti di Terramare e prima di Earwig e la strega, Goro Miyazaki (laureato in scienze forestali…uno dei temi portati avanti dalla Ghibli nei suoi film è l’ecologia!).
I temi del film sono la responsabilità e la tenacia che ci portano ad ottenere quello che ci prefiggiamo, l’amicizia, l’amore, l’ecologia (l’abbattimento delle case piccole per quelle sempre più grandi).
Siamo negli anni ’60 a Yokohama la malinconica studentessa Umi, orfana del padre marinaio morto in guerra, vive (e gestisce dato la madre è spesso in viaggio) con la nonna nella loro casa trasformata in un pensionato sulla collina dei papaveri. Tutte le mattine Umi issa delle bandierine sul tetto di casa in onore del padre. Grazie al destino conosce un ragazzo il cui padre adottivo ha una barca e risponde ai segnali di Umi…si innamoreranno? E se fossero parenti?
Goro, purtroppo privo del genio del padre – che non lo lascia da solo, anzi gli scrive la sceneggiatura – dirige, secondo me, il migliore dei suoi tre lungometraggi, moderno e avvincente, piacevole e ben fatto. Bella la gita a Tokio con le meravigliose navi da crociera e la città disegnata nei minimi particolari! Non è un film per bambini, si annoierebbero perché la storia - che profuma d’amore - è delicata ma complessa…vedi anche la ribellione studentesca per non far demolire la sede del club del liceo…non sarà che Goro voglia contestare il padre che non gli lascia lo Studio?
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