Sumru, una giovane turca esperta di musica etnica, si mette in viaggio per rintracciare il fidanzato curdo, partito per unirsi alla lotta del suo popolo. Armata di registratore, Sumru raccoglie le testimonianze delle vittime curde delle atrocità turche: a parlare sono per lo più donne i cui mariti e figli sono stati assassinati davanti ai loro occhi. Alla sua prima tappa, Sumru incontra Alper, un uomo che condivide i suoi stessi interessi, e il tempo che trascorrono insieme fa sì che tra i due nasca qualcosa di speciale, continuando insieme il viaggio tra la bellezza della natura e l'orrore degli atti di cui raccolgono le testimonianze.
Impegno civile e violenza carceraria, soppressione dei diritti civili e riduzione in schiavitù e miseria di minoranze etniche, vite individuali segnate dalle tragedie collettive, il cinema turco ha creato un linguaggio visivo di grande suggestione che scruta nella sofferenza con tocchi minimi.
“Ora che ho visto cos’è la guerra, se un giorno finisse tutti dovrebbero chiedersi: E dei caduti che facciamo, perché sono morti?”
Alper sceglie Pavese de La casa in collina per l’incipit del film, c’è qualcosa che fa somigliare Ahmet a Corrado, la solitudine contemplativa dell’intellettuale, l’irresolutezza, l’amore… leggi tutto
“Ora che ho visto cos’è la guerra, se un giorno finisse tutti dovrebbero chiedersi: E dei caduti che facciamo, perché sono morti?”
Alper sceglie Pavese de La casa in collina per l’incipit del film, c’è qualcosa che fa somigliare Ahmet a Corrado, la solitudine contemplativa dell’intellettuale, l’irresolutezza, l’amore…
Dopo essere stata lasciato dal compagno in modo improvviso, Sumru parte per il sud est turco per una ricerca sui canti funebri. Nei territori dove vivono i curdi trova testimonianze di dolore e ricordi di guerra ed oppressione che la gente locale continua a vivere.
Özcan Alper propone un racconto di viaggio, versi territori di confine, tra paesaggi molto belli immortalati da una fotografia…
L'ultimo lavoro del bravo regista turco. Questa volta è una donna, la protagonista. Sumrun, etnomusicologa, parte per un viaggio che da Istanbul, attraverso Diyarbakir, la porterà fino nel Kurdistan turco, alla ricerca delle voci di un popolo massacrato in un vero e proprio genocidio e del fidanzato, combattente del PKK. Lo troverà, nella struggente, bellissima, sequenza finale. Opera un…
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Impegno civile e violenza carceraria, soppressione dei diritti civili e riduzione in schiavitù e miseria di minoranze etniche, vite individuali segnate dalle tragedie collettive, il cinema turco ha creato un linguaggio visivo di grande suggestione che scruta nella sofferenza con tocchi minimi.
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