Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Il titolo originale "Rope" vuol dire "La corda" ed è un'allusione al modo in cui i due protagonisti hanno strangolato un loro amico e nascosto il cadavere in una cassapanca che rimane un segnale minaccioso lungo tutto il racconto. Il film è ricordato soprattutto per la prodezza tecnico-acrobatica di essere girato in una decina di piani sequenza che simulano una ripresa senza stacchi, sogno a cui sarebbero giunti molti anni dopo registi come il Sokurov di "Arca russa", girato effettivamente in un unico piano sequenza di novanta minuti. L'idea in sé è affascinante, ma conferisce alla pellicola un andamento piuttosto teatrale che gli impedisce di toccare le vette dell'arte hitchcockiana come aveva fatto con "Notorious" di un paio di anni prima. Di grande interesse tematico, con la trama che verte sulla folle idea di commettere un "delitto perfetto", il film rimane un esperimento coraggioso che può contare su un raffinato utilizzo del Technicolor e su un efficace ricorso al "real time" in cui si svolgono quasi tutte le scene, pur con qualche piccolo aggiustamento. James Stewart è alla sua prima collaborazione con Hitchcock ed è già l'icona di moralità e onestà che tutti conoscono; fra gli altri ci sono molte buone interpretazioni, in particolare quelle di John Dall e Farley Granger che interpretano i due assassini e che qui sono davvero convincenti: entrambi promettevano bene, ma avranno delle carriere successive alquanto deludenti (Dall sarà il protagonista de "La sanguinaria" e Granger reciterà ancora con Hitchcock in "Delitto per delitto" e con Visconti in "Senso", ma per il resto quasi solo film mediocri).
Voto 8/10
Nodo alla gola (1948): Farley Granger, James Stewart
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Molto d'accordo sulla staticità dell'impianto teatrale in cui Hitch cerca di concentrare la sua teoria dello sguardo e il senso di una incombente minaccia (il classico fil rouge di una tensione che corre parallela alla vicenda di un party tra amici) nel convitato di pietra che sta dentro una cassapanca. 'Delitto perfetto' sarebbe stato il titolo ideale poi utilizzato, nella traduzione nostrana, per il classico del '54 con Grace Kelly e Ray Milland.
Ciao Steno, quanto mi piace questo film!!
Lo adoro!! Non sarà come dici tu la vetta dell'arte di questo regista, ma io la prima volta che l'ho visto sono rimasta incantata dalla classe dell'interprete principale, e dalla capacità di Alfred di tenermi incollata dentro quella stanza.
Diciamo che sarebbe stata la vetta di molti, molti altri registi. Trattandosi di Hitchcock ... Confermo le sensazioni alla prima visione (si sta incollati lo schermo completamente immersi come ingranaggi nel film-marchingegno; le successive, invece, si cerca di capire il "trucco", analizzare le inquadrature, studiare le sequenze ecc.).
Grande Steno, daccordissimo anche stavolta su tutto! Hitchcock un genio immenso, in quanto il suo trucco di un unico pianosequenza risulta incredibilmente veritiero, pur essendo in realtà girato con stacchi di inquadrature. E poi qui c'è Jimmy Stewart, che interpretò alcuni tra i più grandi capolavori del maestro inglese!
Ringrazio tutti gli intervenuti Maurizio Rocco Scarlett Gregorio... commenti tutti molto interessanti e condivisibili... mi sembra che il film piace un po' a tutti. Io credo che sia un ottimo esempio del genio sperimentale di questo grande maestro e rimane interessante anche per la tematica del delitto perfetto con sottofondo della relazione omosessuale tra i due assassini, anche se non viene mai detto perché la censura a quell'epoca non lo avrebbe mai permesso (guarda caso però sia Granger che Dall erano gay nella vita privata... solo una casualità la loro scelta da parte di Hitchcock?)
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