Regia di Lodovico Gasparini, Lello Arena vedi scheda film
Un serial killer terrorizza Napoli, minacciando e poi uccidendo tutte le star che accettano di prendere parte a un grandioso festival partenopeo: le prime vittime sono James Senese e Massimo Troisi. Un impacciato giornalista si mette sulle tracce del maniaco, combinando in effetti solo guai; una sua collega, più scaltra, arriverà invece alla verità.
La particolarità di No grazie, il caffè mi rende nervoso, pellicola realizzata con tanta buona volontà e modestissimi mezzi, sta tutta nella dichiarata intenzione di sbeffeggiare il risaputo orgoglio napoletano, mettendo in burla tutti gli stereotipi più noti attorno alla città e ai suoi cittadini: il ciuccio, il calcio, la canzone, il mandolino, la pizza e via dicendo. Non è un'impresa da poco, ma riesce bene perchè a metterla in atto c'è un team tutto partenopeo, con Lello Arena protagonista e autore della sceneggiatura insieme a Michael Pergolani e Stefano Vespignani, partendo da un soggetto di Massimo Troisi, che partecipa anche in un cameo, così come fa il musicista James Senese (sia pure in un ruolo leggermente più ampio), che oltrettutto cura la colonna sonora del film. Che la forma del film sia quella di thriller, poi, conta davvero poco: No grazie, il caffè mi rende nervoso è prima di tutto - e anche dopo - una commedia, nella quale lo sbrigliato Arena furoreggia e viene assistito da comprimari del calibro di Carlo Monni, Sergio Solli (altro napoletano) e Maddalena Crippa. Qualche pecca, oltre che dal punto di vista estetico (ma il budget è visibilmente ristretto), va individuata nella trama stiracchiata, spesso finalizzata alla gag. Questo lavoro è inoltre l'esordio dietro la macchina da presa per Lodovico Gasparini, già aiuto regista, fra gli altri, di Steno e di Monicelli; quattro anni più tardi dirigerà l'espressamente demenziale Italian fast food, trovando la sua giusta dimensione fra i personaggi della trasmissione Drive in (Fininvest): da quel momento in avanti infatti girerà solamente per la tv. 4/10.
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