Regia di Lodovico Gasparini, Lello Arena vedi scheda film
Sullo sfondo di una Napoli meravigliosamente anni ’80, si sviluppa la trama di questo atipico “No grazie, il caffè mi rende nervoso”, mix tra poliziottesco, giallo e commedia che ha come protagonisti un bravissimo Lello Arena e con la solita partecipazione esilarante di Massimo Troisi.
Il film non è un granché, anzi, se non fosse per qualche battuta scompisciante, la presenza del grande James Senese e l’ambientazione a metà tra un film di Bellavista e uno con Maurizio Merli, diremmo che questo film è veramente mediocre.
In effetti la trama (sviluppata male nonostante il seppur ottimo soggetto firmato dallo stesso Troisi) è affrontata dal regista prettamente televisivo Ludovico Gasperini in maniera approssimativa e senza snodi sufficientemente adatti a trasportare lo spettatore. A tratti la pochezza delle vicende suggerisce una risata di scherno, ma poi ci si accorge che oltre ad un buon ritmo, questa pellicola si avvale di una serie di personaggi di contorno che valfono da soli la sufficienza (Sorli eterno molestatore telefonico in primis, ma anche i personaggi di dieci decimi o dello stesso Senese). Peccato il finale molto banale ed un tantino scontato.
Nonostante tutto, il film merita la sufficienza, perché ha il coraggio di uscire dagli schemi dell’usuale filone comico napoletano, accostandogli una vena più seriosa che risulta una piacevole sorpresa.
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