Regia di Bruno Vani vedi scheda film
In rete circola la voce che sarebbe Renato Polselli il vero regista di questo film e Bruno Vani una sorta di ‘prestanome’; sebbene sia difficile immaginare anche solo una buona ragione per un simile stratagemma, basta guardare una manciata di minuti di Ora per ora… attimo per attimo (titolo alternativo: Torino centrale del vizio) che ci si rende immediatamente conto che la mano di Polselli deve per forza esserci passata, dietro quella macchina da presa. Perché il complesso costituito dallo stile farraginoso e sconclusionato, la narrazione sconnessa e tecnicamente scadente, il montaggio tutto sbagliato e la recitazione pietosa da parte di interpreti mediocri lasciati totalmente allo sbando è un po’ il marchio di fabbrica di Polselli ed è difficile immaginare che questi si sia limitato a scrivere soltanto la sceneggiatura (insieme a Vani e ad Alessandro Moretti), in particolare occupandosi dei dialoghi (riconoscibilmente polselliani: vacuità e frasi fatte, per un concentrato di machismo talmente esplicito da non sembrare neppure offensivo). Fra gli attori spiccano la musa di Polselli, Rita Calderoni (bella e incapace: difficile scegliere la caratteristica che maggiormente la qualifichi), Raul Martinez (già nell’inguardabile L’amica di mia madre, 1975, di Mauro Ivaldi) e Tony Matera, che era presente anche nel precedente Casa dell’amore… la polizia interviene (1978, Renato Polselli); l’unica cosa degna – ma davvero un minimo – di nota è la colonna sonora firmata da Stelvio Cipriani: un mestierante con qualche capacità, qui in mezzo, sembra un divo hollywoodiano. 1,5/10.
Dietro alla crisi di una coppia si cela la malavita metropolitana torinese, in combutta con loschi affaristi romani per un giro di prostituzione.
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