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Blood of my Blood

Regia di João Canijo vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Blood of my Blood

di alan smithee
10 stelle

Locandina originale

Blood of my Blood (2011): Locandina originale

TFF - Festa Mobile - Figure nel paesaggio.

Quest'anno al Torino Film Festival grazie alla cinematografia portoghese si toccano le vette piu' alte dell'emozione, del sentimento e si conferma ulteriormente l'ottima forma della settima arte di quel paese, peraltro inversamente proporzionale alla sua attuale situazione economica. Ma si sa, spesso dalle difficolta' nasce l'ispirazione piu' vera e genuina. Dopo le atmosfere mistiche de "La religiosa Portuguesa", scendiamo negli inferi della quotidianita', della corruzione, dei tentativi vani per una redenzione difficile da concretizzarsi. Due sorelle in un contesto popolare: la piu' anziana ha due figli neanche maggiorenni; il maschio ha una forte propensione a mettersi nei guai. E' appema uscito di prigione e ora spaccia e tenta di fregare il temuto boss del quartiere in cui vive, maturando un debito impossibile da restituire. La figlia e' promessa sposa ad un commesso di supermarket ma si innamora, apparentemente ricambiata, del bellissimo medico che le tiene un corso da infermiera. Confidatasi con la madre, quest'ultima, una volta resasi conto di chi si tratta, inizia una personale crociata per cercare di far desistere i due dal proseguimento della relazione. E ne ha delle validissime motivazioni: che naturalmente non rivelero'. Intanto la sorella piu' giovane, bella ma depressa ed inconcludente, decide di salvare il nipote dalla perdizione immolandosi al boss spietato che lo ha in pugno. Un finale sanguigno scandira' una soluzione che forse lascera' uno spiraglio di redenzione.

A meta' strada tra la telenovela d'autore (il volto perfetto del medico sembra uscito da un feuilleton con Sonia Braga) e la tragedia che si tinge di atmosfere Pulp e ricorda il portentoso esordio di Fernando Mereilles con il magnifico "City of God", Sangue del mio sangue e' una meravigliosa opportunita' che andrebbe resa possibile a tutti quegli spettatori consenzienti, desiderosi di un cinema che sappia scaldare il cuore, scuotere i sentimenti, e non solo distrarci dalla noia, dalla routine quotidiana con ulteriori banalita'.

 

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